Le chiavi di Pompei date a Sangiuliano sono d'oro o una patacca? Gli orafi “grandi elettori” del sindaco
Le chiavi sono costate all’amministrazione quindicimila euro ciascuno e sono state acquistate presso la gioielleria "amica" di Carmine Lo Sapio. Non si è capito dove stia la chiave dell'ormai ex ministro
L’ultima scoperta di Pompei è la sua l’amministrazione, la giunta archeologia & scialo. Le chiavi d’oro consegnate ai ministri Franceschini e Sangiuliano sono davvero chiavi d’oro o sono croste? E chi le ha vendute? Per Sangiuliano la sua era una “patacca”, Franceschini dichiara di averne conosciuto il valore solo dopo l’articolo del Foglio.
Le chiavi sono costate all’amministrazione quindicimila euro ciascuno e sono state acquistate presso la gioielleria grande elettrice del sindaco Carmine Lo Sapio. È una gioielleria di maestri orafi dal 1911, la “Gioielleria Lina Vitiello Gioiellieri”. La proprietaria è la suocera di Carmine Massaro, già vicesindaco di Pompei, nella scorsa amministrazione, indicato in quota Lo Sapio. Massaro si è ricandidato alle ultime elezioni, in coalizione con Lo Sapio, ma non è stato eletto. È il sindaco Lo Sapio che su suggerimento di Maria Rosaria Boccia, e lo dichiara Boccia nella sua intervista a La Stampa, che si premura a fare il bis, a compiacere Sangiuliano.
Dice Boccia: “Al ministro faceva piacere ricevere la chiave (…) ho curato io l’intermediazione e in pochissimo tempo ho fatto sì che il ministro la ricevesse”. Per consegnarla a Sangiuliano, il 19 luglio 2024, si riunisce di fretta la giunta di Pompei che delibera l’acquisto della chiave d’oro. La fretta è tale che perfino l’assessore alla Cultura viene colto di sorpresa. Nel 2022, in epoca Covid, l’amministrazione Lo Sapio aveva già speso più di sessanta mila euro per il gala, per offrire la cittadinanza onoraria a Massimo Osanna, allora direttore del Parco di Pompei, oltre alla chiave a Franceschini.
L’ex ministro della Cultura ha fatto sapere di non conoscere il valore della chiave e ha già comunicato al cerimoniale che verrà restituita. Chi tiene la chiave di Sangiuliano? Il ministro spavaldo ha avuto tempo di lanciarsi nella polemica con Franceschini: “Due anni fa l’hanno data anche a lui, che se l’è tenuta a casa. Io invece l’ho tenuta al ministero nella stanza dove conservo protocollati tutti i doni. Tra l’altro pensavo fosse una patacca”. Dato che Sangiuliano è il vero regista del complotto contro Sangiuliano, non si può che accettare la sua sfida.
Boccia lascia intendere che potrebbe avere la chiave lei. Dice Boccia: “Ce la fa vedere il ministro questa chiave protocollata, nelle stanze del ministero?”. Dove è la chiave di Sangiuliano? Al ministero i funzionari non l’hanno mai vista. Ce l’ha forse Boccia? Ma ora grazie a Sangiuliano è possibile formulare un’ulteriore domanda. È Sangiuliano a dire: “Pensavo fosse una patacca”. Per una volta sia Franceschini sia Sangiuliano hanno gli stessi dubbi.
Le chiavi di Pompei sono delle patacche? Nella delibera per l’acquisto della chiave di Franceschini c’è scritto che la chiave pesa “150 grammi d’oro”. Chi ha visto quella di Sangiuliano aggiunge che oltre all’oro ci sono anche diamanti, pietre preziose. Dunque, un sindaco dona chiavi, la chiave viene acquistata presso la gioielleria grande elettrice del sindaco, la città che grazie a Boccia e il rapporto privilegiato con Sangiuliano ottiene la serata inaugurale del G7. Non si è capito dove stia la chiave di Sangiuliano e ora grazie a Sangiuliano sembra chiaro che ci sia un solo modo per verificare: le chiavi di Pompei sono effettivamente d’oro? Le chiavi di Pompei valgono 15 mila euro? Sono in pratica dei lingottini d’oro? Non sarebbe necessario fare delle perizie?
Da mesi su Pompei pendono interrogazioni sulla legalità. Le ha presentate il senatore della Lega, Gianluca Cantalamessa. Negli ultimi mesi, il ministero dell’Interno ha spedito in giro per l’Italia funzionari per fare luce nei comuni. A Pompei, il ministro dell’Interno, Piantedosi, sa cosa accade? Si legge dall’atto ispettivo, sempre a firma Cantalamessa del 3 ottobre 2023, una nota per il ministero dell’Interno (nota dettagliata degli ultimi anni di amministrazione a Pompei) che “sono emersi elementi di gravi irregolarità, nello svolgimento dei concorsi pubblici attualmente in corso o completati per il comune di Pompei. L’auto blu del comune viene spesso utilizzata per uso privato del sindaco, con alla guida un dipendente comunale, agente di polizia municipale”. Lo scrive un senatore della Repubblica. Tutti gli italiani ricordano ancora il primo viaggio, disastroso, di Meloni a Pompei organizzato da Sangiuliano. Si tagliavano nastri, si consegnavano chiavi d’oro, si scavava cercando la storia antica e nessuno si accorgeva della contemporanea.