Da Sangiuliano a Giuli
Dove intervenire sul decreto tax credit? Parla il produttore Valsecchi
"Il criterio per l’accesso al finanziamento che riguarda la distribuzione, un criterio che danneggia soprattutto i produttori indipendenti e i giovani”. Le preoccupazioni del settore audiovisivo, e il "punto dolente" sul legame con la distribuzione
“Nuova pessima legge sul cinema”. Le parole di Nanni Moretti dal palco di Venezia, quelle con cui il regista ha chiamato colleghi e produttori alla “reazione” contro il cosiddetto decreto Sangiuliano, risuonano da qualche giorno e cadono su un terreno fertile: sono mesi che nel settore audiovisivo cresce la preoccupazione attorno al tema del tax credit, per il lungo temporeggiamento pre-decreto, prima, e per il decreto stesso, poi. E oggi, dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano e l’arrivo al ministero della Cultura di Alessandro Giuli, ci si domanda da dove si possa partire per fare sì che l’industria del cinema – industria che impiega, con tutte le sue filiere, circa duecentomila persone – non debba fermarsi lungo la strada di quella che era sembrata una grande ripresa, dopo gli anni difficili della pandemia. “Il vero tema”, dice il produttore Pietro Valsecchi, e “il punto dolente del decreto, quello da ripensare”, è “il criterio per l’accesso al finanziamento che riguarda la distribuzione, un criterio che danneggia soprattutto i produttori indipendenti e i giovani”.
Il decreto prevede, tra i requisiti d’accesso, non soltanto che il produttore indipendente possa coprire almeno il quaranta per cento del costo di produzione, con fondi privati e con altri fondi pubblici privati e regionali, ma che abbia a monte un accordo (vincolante) con una delle prime venti società di distribuzione (alcune delle quali peraltro straniere o partecipate), con requisiti minimi difficili da soddisfare per un certo tipo di cinema non commerciale. Valsecchi salverebbe altre parti a suo avviso “invece migliorative” del decreto, ma vede necessario un intervento sul suddetto meccanismo, “capace di penalizzare le opere prime e seconde. Ripeto: a mio avviso è questo il tema cruciale”.