il ricorso

Il Tar del Lazio blocca (di nuovo) il governo sulla Cannabis light

Ruggiero Montenegro

I giudici amministrativi accolgono il ricorso degli imprenditori e sospendono il decreto del ministero della Salute che considerava il Cbd sostanza stupefacente, vietandone la produzione. La pronuncia arriva proprio mentre alla Camera si discute il ddl discurezza che vorrebbe rendere illegale la cannabis light. Opposizioni all'attacco: "Incompetenti"

Esultano gli imprenditori, attaccano le opposizioni. "Governo di incompetenti". Il Tar del Lazio ha bloccato (un'altra volta) il ministero della Salute, sospendendo il decreto che inseriva il Cbd tra le sostanze psicotrope o stupefacenti. La pronuncia dei giudici segna dunque una nuova tappa della battaglia legale portata avanti dagli imprenditori contro il governo, proprio nelle stesse ore in cui alla Camera è in fase di discussione il ddl Sicurezza, che all'articolo 18 prevede la messa al bando della canapa light – mettendo così a rischio migliaia di posti di lavoro come denunciano da mesi le associazioni di settore. 

Il ricorso era stato presentato da Ici –  Imprenditori Canapa Italia – con il sostegno di Coldiretti Liguria. Il tribunale lo ha accolto fissando per il 16 dicembre l'udienza di merito. Il provvedimento varato dal ministero lo scorso 27 giugno, pur non essendo direttamente collegato, era di fatto una delle basi su cui poggiava anche un emendamento del ddl Sicurezza dedicato alla cannabis, che ora, come chiedono a gran voce le opposizioni, deve essere stralciato. 

"Per la seconda volta il Tar del Lazio stoppa il furore ideologico del governo Meloni sulla cannabis light", attacca Angelo Bonelli, che parla inoltre di "sconfitta" per l'esecutivo. "La cannabis light viene commercializzata in tutta Europa e invece l'Italia dice no solo per una questione ideologica, facendo credere agli italiani una cosa assolutamente falsa", ha aggiunto il leader ambientalista. Alleanza verdi-sinistra chiede inoltre che il ministro della salute, Orazio Schillaci, riferisca in Parlamento.  Per Riccardo Magi, segretario di + Europa e da sempre in prima linea su questo fronte – ha promosso un referendum anche per la legalizzazione della cannabis, non solo quella light –  "questa tempestiva pronuncia, incide profondamente anche su ciò che l’aula di Montecitorio sta discutendo in queste ore, ovvero sulla parte del ddl Sicurezza che di fatto cancella con un colpo di spugna l’intero settore della canapa industriale". Dello stesso segno anche le parole di Marco Furfaro del Pd, che rincara la dose: "Un governo di incompetenti. Ora la battaglia si sposterà di nuovo in Parlamento". Sul fronte opposto, nella maggioranza, è Maria Teresa Bellucci  a intervenire. La deputata di Fratelli d’Italia e viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali – si dice "basita. Ci continueremo a battere contro l’assunzione orale di prodotti contenenti cannabis, come quelli venduti nei cannabis shop".


Nel frattempo, al di là della plitca, possono rallegrarsi gli imprenditori: "Siamo molto soddisfatti di questa nuova sospensione cautelare del decreto, che ancora una volta ci permette di tutelare e proteggere al meglio l’intero settore della canapa industriale,” dice il presidente di Ici, Raffaele Desiante. D'altra parte nel settore che rappresenta sono impiegati circa 15mila lavoratori, che rischiano di restare a spasso se il ddl Sicurezza dovesse essere approvato senza modifiche al passaggio sulla cannabis. "Continueremo a lavorare per garantire un futuro sicuro e stabile per gli imprenditori della canapa in Italia", ha concluso Desiante. 

 

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