La Lega verandina

Salvini si blinda. Nomina Durigon e Stefani suoi vice, ma esplode il "cerchietto" della Lega

Carmelo Caruso

Cambia la segreteria per prepararsi al referendum sull'Autonomia, teme la nascita di una forza Grillo-Di Battista. Toccalini vuole sfidare Romeo in Lombardia

E’ il “Piano Salva casa”, casa sua. Salvini fa l’imbianchino: ritinteggia la vecchia Lega per nascondere tempo e crepe. Nomina Claudio Durigon e Alberto Stefani nuovi vicesegretari al posto di Giorgetti e Lorenzo Fontana. Segretario, ma le donne? Perché non una vice? Nasce la verandina Salvini. Luca Toccalini vuole fare il segretario lombardo, Massimiliano Romeo pure, Andrea Crippa resta “il Crippa”, Vannacci se ne va a Viterbo, con i colonnelli alla Tognazzi. Salvini con la calce.


 
E’ vero che Salvini sostituisce due vicesegretari, che ritorna alla carica con le gazebate e chiede ai suoi: “Dovete difendermi, io rischio la galera per il processo Open Arms”, è vero che nessun leghista (l’unico potrebbe essere  Romeo) lo sfiderà, ma è vero anche che la Lega ha tre vicesegretari che quasi tutti conoscono. Chi sono i vicesegretari di FdI, di Meloni? Esistono? La Lega perde i suoi due storici vice che da più di un anno erano  di rappresentanza, il G.G, Giorgetti, il Cesare Pavese della “Casa in Collina”, e della natalità, e poi Fontana, il presidente della Camera. Partecipa pure Fontana al Federale ed è felicissimo di perdere questo titolo  tanto da formulare la proposta delle proposte: “Caro Matteo, anziché distribuire volantini sulla storia di Open Arms perché non raccogliamo firme di solidarietà per te, Matteo?”. Nella Lega i Federali sono momenti alla  Antonioni, intervalli di alienazione: non parla più nessuno. E’ Salvini che deve chiedere: “Attilio (Fontana) dicci; caro Edoardo (Rixi) che ne pensi?”. Era già stato tutto concordato perché per una volta Salvini lo ha saputo dire a Zaia, Fedriga, Attilio Fontana, Giorgetti: “Io ho bisogno di due vice operativi. Spero possiate comprenderlo”. Durigon è felice come un bimbo perché da anni  girava l’Italia, da anni  Salvini gli diceva: “Vedrai, sarai vice. Te l’ho promesso”.

 

Doveva essere nominato un anno fa, e invece di un anno ne è servito uno ancora e Durigon sempre zitto. E’ la prima volta che un leghista di Latina diventa il vicesegretario della Lega che era nord. La Lega ha superato questo tabù? Sta zitto “il Crippa” che si è preso sputi, si è lanciato nella dichiarazione esagerata perché Salvini gli ha dato il compito del guastatore, del “vai! Sei il nostro uomo di sfondamento”. Con Durigon chi sarà “il Crippa”? Salvini è preoccupato. E’ preoccupato per una possibile scissione del M5s. Se nasce il partito urlo & sfascio con Grillo-Di Battista (ormai se ne parla  nel M5s apertamente) come può la Lega parlare di pace in Ucraina? Salvini è preoccupato del referendum sull’autonomia. E se si perde?  La Lega si è rimpicciolita, anche negli affetti, perché passare dal 30 per cento al  nove è sempre come passare dall’attico alla verandina. Adesso nella verandina ci stanno i giovani e anche tra i giovani, è la vita, nascono piccoli risentimenti, parole che non si dicono. Alberto Stefani è in ascesa, è lodato anche da Zaia, ma  Toccalini, il segretario della Lega giovani, che promette a Salvini “a Pontida ti porto mille giovani”, vuole sfidare Romeo in Lombardia. Salvini è tentato dal sostenere Romeo, anche solo per poi avere uno sfidante al congresso nazionale (Romeo spiega a Monza, la sua città: “Prima la Lega lombarda, poi vediamo…), uno sfidante che può battere.  Non lo dice nessuno, ma quanti leghisti vorrebbero liberarsi: “Segretario, ma perché abbiamo messo a disposizione un partito a Vannacci?”. Dicono che Vannacci se ne andrà, che a Viterbo, il 18 e il 19 settembre, farà le esercitazioni. E per Salvini va bene così: il patto è stato rispettato,  si sono aiutati in un momento difficile per entrambi e adesso possono tranquillamente andare dove li porta la provocazione. La Lega si interroga su altro, ad esempio, ma si possono cumulare le cariche da vice e quelle da segretario regionale (Stefani lo è del Veneto, Durigon è commissario della Lega in Campania?). E perché mai un partito che ha  valorizzato donne (Ceccardi, Sardone,  Stefani) non può averne una come vice?  Rixi era pronto a candidarsi in Liguria, ma poi è stato scelto Bucci; in Lombardia c’è un altro leghista, l’assessore Guido Guidesi che è il naturale candidato per la successione di Attilio Fontana. L’abbondanza. Il problema della destra? Meloni ha i voti ma manca di dirigenti, Salvini ha i dirigenti, ma manca di voti. Il governo verandina.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio