Il colloquio
“La sinistra ora guida il gruppo Spinelli? La solita doppia morale”. Parla Toti
"Agitavano le manette contro di me, si ritrovano a lavorare con i rappresentanti di quello che definivano un sistema corrotto", dice l'ex governatore sulla nomina a presidente di Sommariva, ex sindacalista molto vicino al centrosinistra. "Bucci non sia timido, rivendichi i risultati ottenuti insieme", dice l'ex governatore
“E’ la doppia morale di una certa sinistra”. Sorride, Giovanni Toti. Forse con un pizzico di amarezza, dopo un’estate passata sotto il tiro dei giudici. Fino alle dimissioni da presidente della Liguria e al patteggiamento. “Ma tutto torna”. Toti parla della nomina di Mario Sommariva a presidente del gruppo Spinelli, la società al centro del processo per corruzione che ha coinvolto la Liguria. Un magnifico cortocircuito per i forcaioli. “Ma prima di tutto, una premessa”. Prego. “Sommariva è una persona per bene, lo conosco e lo stimo. Non c’è nessuno scandalo e io posso solo augurarmi che faccia un buon lavoro”, dice Toti al Foglio. “Dopodiché è molto curioso che una parte politica, la stessa che agitava in piazza cappi e manette contro di me, adesso si ritrovi a lavorare proprio con i rappresentanti di quello che definivano un sistema corrotto, una conventicola dedita solo agli interessi personali”.
Sommariva non è un profilo qualsiasi. Prima delle dimissioni arrivate la settimana scorsa e della nomina nella Spinelli Srl, guidava l’autorità portuale di La Spezia. Ex sindacalista della Cgil, molto vicino alla sinistra dem, era stato scelto per quel ruolo durante il governo Conte II. Tra i suoi sponsor di allora pare ci fosse anche Andrea Orlando che oggi, da candidato in Liguria, non perde occasione per attaccare Toti. “Il solito doppiopesismo di chi tende a interpretare la realtà in maniera moralistica, seguendo la propria convenienza politica. Per loro – attacca l’ex governatore – le scelte del centrodestra sono sempre opache, a prescindere. Una mistificazione a buon mercato. Ma è francamente intollerabile, soprattutto se arriva da chi aspira a governare”.
Oltre a questo, nota Toti, la nomina di Sommariva è indicativa di un’altra dinamica, più generale. “E’ in atto una sorta di riposizionamento, gli imprenditori provano ora a riavvicinarsi alla sinistra. Ed è normale alla vigilia di elezioni incerte, segno di una sana vita democratica. Succede in America, lo abbiamo visto con Harris, e accade ovunque. Ma solo se lo fa il centrodestra in Liguria fa scandalo”. Si tratta insomma di una questione di legittimi interessi. “Se Orlando vincerà le elezioni, cosa che non mi auguro, si ritroverà nella mia stessa situazione. Dovrà parlare con le imprese e con le autorità portuali. Ma con una grande differenza”. Quale? “Io rivendico tutto, il mio lavoro e l’approccio liberale con cui ho governato, la tutela degli imprenditori e il rilancio del turismo. Non ho messo un euro in tasca e ho fatto il bene della regione, cresciuta sotto tutti i parametri economici”.
L’ex governatore definisce quella ligure, la sua, “una piccola rivoluzione” da difendere e portare avanti.
A proposito: Marco Bucci è davvero il candidato migliore per farlo? “E’ l’uomo giusto, indubbiamente. Abbiamo lavorato bene. Adesso però non deve avere alcuna timidezza nel rivendicare i risultati raggiunti insieme in questi anni”. Ha visto un Bucci timido? “Qualche volta sì”. Toti invita quindi al coraggio, perché nelle urne si giocherà una sfida tra due visioni, culturali e politiche, diametralmente opposte. “Da un lato un modello virtuoso, un’amministrazione coraggiosa che ha cambiato il territorio. Dall’altro chi vuole portarci indietro e dice no a tutto: una coalizione per cui l’unico criterio di governo è rappresentato dalle tessere Arci o del sindacato. Ma sono certo che i liguri sapranno scegliere”.
Come sarà la campagna elettorale di Toti? “Io adesso faccio il giornalista, sono un privato cittadino. Ci sono tante cose che ho lasciato indietro e che sto recuperando. Dirò la mia come ho sempre fatto. Di certo non ho dubbi tra Orlando e Bucci, ma altrettanto certamente se dovessi vedere degli arretramenti da parte del centrodestra, per esempio sulle grandi opere, sarò il primo a farlo notare”. In ogni caso, assicura l’ex governatore, “nelle liste a sostegno di Bucci, hanno trovato spazio tanti giovani, amministratori locali, che hanno contribuito al governo della regione negli anni della mia presidenza. Un’eredità politica e amministrativa che non poteva andare dispersa e che darà ancora molto, ne sono certo”.
Nel frattempo, il 15 ottobre, arriverà “Confesso, ho governato”, il libro di Toti. Cosa confesserà? “E’ un manuale che ripercorre gli ultimi 9 anni in Liguria, dai momenti più drammatici del ponte Morandi alla ricostruzione. E poi il lavoro sulla Gronda, l’inchiesta e il giustizialismo nei miei confronti. Sarà un antidoto dopo anni di scandali giudiziari e di decadenza della politica, per rilanciare con fiducia una visione autenticamente liberale, dove conta l’impegno e la meritocrazia”.