pontida internazionale

L'internazionale sovranista: “Salvini è la nostra bandiera”

Francesco Gottardi

Da Orbán a Ventura, l'Europa dei muri si prepara al raduno del 6 ottobre a Pontida. L'esponente dell'estrema destra olandese Hero Brinkman sostiene il leghista nella lotta contro l'immigrazione: "L'Italia è il primo confine, serve un'azione collettiva per bloccarla"

Venezia. “Giorgia Meloni di questi tempi è molto istituzionale. Meno reattiva alla crisi migratoria. La Lega Nord invece è una garanzia”. Non è un lapsus, quello di Hero Brinkman, esponente dell’estrema destra olandese, un tempo molto vicino al leader Geert Wilders. Allora pronti, tutti al gran raduno del 6 ottobre. Dove la vecchia P di Padania ormai sta per Patrioti: presenti anche Viktor Orbán e il portoghese Ventura. L’Europa dei muri. “I cittadini olandesi sono allo stremo e dobbiamo fare i conti con l’Europa”. Cioè Ursula, amica occulta di Meloni. “Sarebbe un errore dividere il continente tra nord e sud. Al contrario, i paesi del Mediterraneo vanno aiutati a difendere le proprie frontiere: non possiamo lasciarli al loro destino”. Ed è qui la base dell’intesa pan-nazionalista, sbornia di Salvini. “Siamo tutti nella stessa barca”, la mano tesa dall’Olanda. “Gli immigrati cercano di andare verso i paesi ricchi: noi, la Germania, la Danimarca. Mentre l’Italia rappresenta un punto di transito: la prima accoglienza, il primo confine europeo. Ma fa parte della stessa catena che gli extracomunitari cercano di risalire. Dunque gli italiani hanno ragione a puntare il dito contro il nord Europa: il problema va risolto collettivamente”. Seguendo il Pvv, almeno a parole. “Abbiamo fatto un accordo per difendere i confini sud. Chi arriva dall’Africa sarà rispedito indietro. La voce di Salvini, in questo senso, è come la nostra. Guardatevi attorno: c’è un fitto network che Wilders cerca di rafforzare con i pari ruolo degli altri paesi in Francia, Italia, Ungheria, Portogallo, Austria”, fresca di exploit elettorale. “Il welfare è al collasso. La pressione migratoria fuori controllo”.


Brinkman racconta il caso olandese. “Il governo sta spingendo per una legge rapida che colpirebbe anche i richiedenti asilo: in presenza di grave pericolo nazionale, con un semplice decreto del primo ministro non entrerebbe più alcun migrante. Wilders cerca alleati per questa unità di crisi. E tutti in Europa vogliono porre freno al flusso. Dalla Germania all’Ungheria. Un effetto domino che potrebbe calare giù fino all’Italia”. Anche per questo Bruxelles ha deciso di rimettere l’immigrazione al centro dell’agenda. “Ma le alternative ce le sorbiamo da anni, e il risultato è sotto i nostri occhi: insostenibile”. Il vento sovranista sta davvero facendo breccia? “Tante ragioni spingono verso il cambiamento. La più forte, forse, è che la gente sta smarrendo le sue identità nazionali a vantaggio di quella comunitaria: arrivano più leggi da Bruxelles che dai nostri parlamenti. E’ ora di finirla”. Ma sotto sotto, come un salviniano che apre al meridione, Brinkman ristabilisce le gerarchie. “Ai miei tempi dovevamo occuparci dell’enorme debito italiano. Soldi che non abbiamo più visto indietro”. Sistemati gli immigrati, torneranno i terroni. Pure a Pontida.
 

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