Il caso

Schlein incontra a Milano finanza e imprese, Meloni riceve a Roma l'ad di BlacKRock

Simone Canettieri

L'evento della segretaria del Pd con una dozzina di manager: da Tronchetti Provera a Passera fino a Rovelli. E raccoglie un appello: basta bipolarismo muscolare con la premier. La quale a Palazzo Chigi  vede il numero uno del fondo americano

Dopo pranzo, sala Turandot dell’hotel Rosa Grand in piazza Fontana, a due passi dal Duomo. Elly Schlein vede, ascolta e parla ai  mondi della finanza e dell’economia. Riserbo sui partecipanti. Presente il senatore Antonio Misiani: “Niente dettagli”.  L’incontro a porte chiuse, anticipato dal Foglio, è stato incastrato nell’agenda della segretaria del Pd a Milano per presentare il suo libro “L’imprevista”.  A officiare l’appuntamento: Ferruccio De Bortoli, editorialista del Corriere, già direttore  del quotidiano di via Solferino e  del Sole 24 Ore. 

 
In questa sala appartata, fra gli altri, c’è Bruno Rovelli, capo delle strategie per l’Italia di BlackRock, tra le più importanti società  d’investimento al mondo con sede a New York, che una settimana fa ha ottenuto il via libera dal governo Meloni per salire sopra la quota del 3 per cento del capitale di Leonardo. Avvistato anche Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo del gruppo Pirelli. Poco più tardi ecco Corrado Passera, ceo di Illimity bank, gruppo quotato che offre servizi finanziari in giro per l’Europa. In tutto sono una dozzina i manager e gli imprenditori venuti ad ascoltare Schlein senza volere pubblicità. Lei si dice preoccupata, per l’Italia e per l’Europa, per la perdita di competitività e produttività. In sala, giurano di aver percepito un po’ di timore per  “i numeri bassi” delle previsioni di crescita del Piano strutturale di bilancio presentato dal governo due settimane fa. 


Schlein ascolta e prende appunti più che altro. Il mondo dell’economia e della finanza le chiede la necessità di concentrarsi sui problemi di medio e lungo periodo. Ma anche di una strategia per crescita sostenibile ed equità sociale. La platea così selezionata e discreta si appella alla leader del Pd affinché esca da un bipartitismo muscolare con Giorgia Meloni: per evitare dinamiche americane tipo Harris-Trump o europee sul modello von der Leyen contro  Orbán, e viceversa. Ecco perché emerge dall’incontro la ⁠forte richiesta di un impegno bipartisan su alcuni nodi strategici. Su tutti la battaglia a Bruxelles per investimenti comuni europei, citati anche da Mario Draghi nel suo rapporto scritto per la Commissione. Così come l’attenzione a investimenti sia delle nostre imprese – per esempio come migliorare Transizione 5.0 – sia di investitori stranieri, su come attrarli e far sì che portino innovazione e posti di lavoro. La segretaria del Pd, prima di salutare i presenti, ammette che il governo durerà a lungo. 


Nel pomeriggio la giornata si illumina: mentre Bruno Rovelli è a Milano con Schlein, il presidente e amministratore delegato del fondo d’investimento statunitense BlackRock, Larry Fink, è a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni. La notizia vene diffusa dal governo in serata. I due si erano già parlati  al G7 in Puglia della scorsa estate. La coincidenza diventa curiosa. E, con proporzioni diverse, alimenta l’antagonismo tra le due leader. Con la differenza che una governa e l’altra studia per farlo.

Così Meloni, spiega la nota di Palazzo Chigi, ha condiviso con l’ad Fink “le opportunità di investimento nel campo delle infrastrutture nazionali di trasporto e in altri settori di natura strategica”. Per dimostrare che il governo fa sul serio, “è stato concordato come immediato seguito operativo la costituzione di un ristretto gruppo di lavoro, dedicato all'attuazione dei progetti da sviluppare in collaborazione”. Lo scambio di vedute, fra la premier e il manager, è stato su “possibili investimenti del Fondo Usa in Italia  per lo sviluppo di data center e delle correlate infrastrutture energetiche di supporto”. E’ un derby a distanza, con diverse potenze di fuoco, quello fra Schlein e Meloni, in cui sono tagliati fuori i secondi. E quindi Matteo Salvini da una parte e Giuseppe Conte dall’altra. Prima di andare a presentare il suo libro, la segretaria del Pd ha visto a Palazzo Marino il sindaco Beppe Sala. I due avrebbero parlato di nord e imprese. Ma le ambizioni da leader del nuovo centro del campo largo di Sala, visto il caos intorno al ruolo di Matteo Renzi, è difficile che non siano emerse. Lunedì milanese con tante speranze per la segretaria, lunedì romano operativo per la presidente del Consiglio. Al centro la finanza e l’economia: mondi guardinghi verso il Pd, ma  anche nei confronti di Fratelli d’Italia.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.