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Il decreto flussi nel Cdm di oggi: ecco come cambia
Il governo si riunisce per approvare le modifiche alle modalità di ingresso e di gestione dei lavoratori stranieri in Italia, un provvedimento che doveva già essere licenziato la settimana scorsa
A distanza di poco meno di una settimana, il governo torna a riunirsi in Consiglio dei ministri con l'obiettivo di approvare le modifiche al decreto flussi saltate lo scorso 27 settembre per più approfondite verifiche tecniche. "Il decreto prevede una serie di modifiche all’attuale disciplina che ha l’obiettivo di semplificare le procedure, anche attraverso la digitalizzazione dei procedimenti amministrativi", ha spiegato ieri la sottosegretaria al ministero dell'Interno Wanda Ferro, intervistata da Affaritaliani.it. "Il governo sta lavorando alle modifiche delle procedure d’ingresso dei migranti per ragioni di lavoro, con l’obiettivo di superare alcune criticità emerse in occasione dell’ultimo click day e rafforzare il meccanismo dei controlli, proprio per evitare quei fenomeni illeciti che hanno spinto la presidente Meloni a presentare un esposto alla procura nazionale antimafia".
Uno dei punti in discussione riguarda i lavoratori stagionali che alla scadenza del contratto risultano attualmente irregolari. Il nuovo decreto dovrebbe prevedere un permesso temporaneo che consentirebbe al lavoratore straniero di restare in Italia in attesa di un nuovo contratto.
Un altro tema oggetto di modifica è quello dei lavoratori domestici. Secondo quanto spiegato anche da Ferro, il decreto dovrebbe dare il via libera a 10mila permessi, fuori dalle quote, per rispondere alla forte richiesta di badanti e di personale da impiegare nell’assistenza socio-sanitaria.
Oltre agli interventi più propriamente legati al lavoro, il decreto interviene anche su Ong e richieste d'asilo. In particolare, le ultime bozze prevedono una stretta sull'attività delle organizzazioni non governative legate al monitoraggio del mare con aerei. Secondo quanto riporta il Sole 24 ore, si prevede che i velivoli avvertano “immediatamente e con priorità” gli enti competenti per l’area attenendosi alle loro indicazioni, pena una multa fino a 10mila euro e il fermo dell’aereo. Per quanto riguarda le richieste d'asilo, il provvedimento dimezza il termine entro il quale il richiedente può presentare ricorso contro un diniego della domanda di asilo e introduce procedure più severe per l'identificazione dei migranti.