il colloquio
L'ex governatore Burlando (Pd): “ Le grandi opere in Liguria le ha fatte la sinistra. Orlando lo rivendichi”
“Ma quali signori del no! Dobbiamo ribaltare la narrazione della destra. Sono Toti e Bucci che non hanno fatto niente. Basta con le polemiche sul campo largo, occupiamoci di cose serie, del porto di Genova e dell'industria. L'Ilva va difesa. Il veto a Renzi? "Avrei fatto diversamente", dice l'ex ministro dei Trasporti e già sindaco di Genova
Roma. “Ma quali signori del no! Dobbiamo ribaltare la narrazione. Siamo noi quelli del fare. Nei miei dieci anni al governo della Liguria abbiamo realizzato e avviato opere, pianificando anche gli interventi successivi. Il centrosinistra deve rivendicare tutto questo e smascherare la destra di Bucci e Toti, Rixi e Salvini. Sono loro che non hanno fatto niente”. Claudio Burlando risponde agli attacchi che arrivano da destra, con i fatti e con la sua storia. Dispensa qualche consiglio e sprona tutto il centrosinistra a fare altrettanto. “Smettiamola di parlare di campo largo, di polemiche che non interessano ai liguri. Se facciamo così, vinciamo noi”.
Burlando ha una vita tutta a sinistra. Dalla Fgci al Pd, passando per Pds, Ds e Ulivo. E’ stato sindaco di Genova, quindi deputato e poi ministro dei Trasporti con Prodi. Infine governatore per due mandati, prima di Toti. “Ho fatto anche il segretario del Pci genovese. Nel 1989 ho vinto un congresso con una mozione in cui spiegavo che il compito del Partito comunista era comporre gli interessi tra lavoro e impresa”. Un approccio che in Liguria è ancora necessario. L’ex governatore dice che le inchieste non lo appassionano, nemmeno quella su Toti. “Ha patteggiato, ha fatto la sua scelta. Quando ci sono passato io, nel 1993, ho assunto un’altra postura, mi sono dimesso il giorno stesso da sindaco, poi sono stato assolto”. Veniamo alla campagna elettorale allora, alle infrastrutture. Burlando, cosa intende per ribaltare la narrazione? “Quando ero governatore abbiamo fatto la strada a mare e la bonifica del sito di Cornigliano. Poi sono partiti il nodo ferroviario di Genova, il terzo valico, l’Aurelia bis a Spezia e Savona. Abbiamo approvato la Gronda ma con Toti nessuna opera è stata conclusa, né è partita la Gronda. Due anni fa Salvini ha detto che bastava una firma. Oggi ci dicono che mancano le risorse”. Il viceministro ai Trasporti Rixi (capolista della Lega alle prossime regionali) ha parlato di risorse in arrivo dai privati, circa 60 miliardi per la rete autostradale italiana. “Ma non ha spiegato nulla rispetto alla Gronda”, ribatte Burlando. “Toti non è stato in grado di portare avanti il progetto. Non sanno nemmeno quanti soldi ci vorranno alla fine, come trovarli attraverso un aumento ragionevole dei pedaggi, e come dare garanzie agli investitori. Per non parlare della diga di Genova”. Prego, ci dica. “Hanno posato il primo cassone nel maggio 2023, con una gran parata. E poi il nulla”. Proprio mercoledì Salvini ha parlato della diga durante il question time alla Camera. “E ha ammesso i ritardi. Non hanno idea di come riempire i cassoni. Bucci, da commissario per l’opera, avrebbe dovuto attuare un piano e non l’ha fatto. La regione di Toti ha bocciato l’idea di riempire i cassoni con gli escavi portuali. Per rimediare, Salvini annuncia ora un decreto per ottobre, ma l’assegnazione dei lavori è avvenuta due anni fa, non ieri. E’ lo stesso centrodestra ad ammettere di essere incapace. Adesso sta a noi sfidarli su questi temi”.
Orlando tuttavia dà l’impressione di essere un po’ timido da questo punto di vista, inseguendo piuttosto la polemica politica. “Ci siamo confrontati e anche Orlando concorda che ora occorre chiudere questa pagina e parlare dei problemi veri. Ha cominciato con la sanità e secondo me ha fatto bene. Orlando sta proponendo un piano di reindustrializzazione. Presto ci saranno iniziative su questo”. Quali obiettivi dovrebbe perseguire il centrosinistra sull’industria? “La globalizzazione ha indebolito il settore manifatturiero, è innegabile, ma le imprese ci sono ancora. Vanno salvaguardate agganciandole allo sviluppo tecnologico e alla ricerca, attraverso sinergie con l’università, con il Cnr e con l’Istituto di tecnologia italiano. Anche considerando la presenza di Leonardo. E poi sono convinto che l’ex Ilva vada difesa, la produzione dell’acciaio è fondamentale. Il lavoro buono viene dall’industria”. Insieme a tutto questo, prosegue Burlando, “dobbiamo avere una visione sul porto di Genova. E’ l’asset più importante per la Liguria, è strategico a livello nazionale. E’ su questo che si è consumato il centrodestra. La vittoria elettorale passa anche dalle risposte che sapremo dare”.
Secondo gli ultimi sondaggi, Orlando e Bucci sono appaiati al 46 per cento. La partita si gioca sul filo di lana. Che ne pensa del veto del M5s, assecondato dal Pd a Roma? “Si sa che io avrei fatto diversamente”, taglia corto Burlando. “Nella mia carriera politica ho sempre lavorato per allargare, parlando con tutti. Ma adesso – conclude – dobbiamo guardare avanti, a tutto quello che c’è da realizzare”.