L'intervista
"Viva i sacrifici, Giorgetti. Meloni è stata responsabile. Sinistra immatura". Parla Elsa Fornero
"Sacrifici non significano tasse, meglio un ministro che parla chiaro. Le banche facciano un gesto solidale. La sinistra che chiede più spesa non è immune al populismo". Intervista all'ex ministra
Professoressa Fornero, “le tasse di Giorgetti”, “Giorgetti chiede sacrifici”, “il gelo Meloni-Giorgetti”, “Giorgetti spaventa la borsa”, anche lei è spaventata da Giorgetti? “Sono spaventata da una politica irresponsabile e sleale. Mi spaventa perdere un ministro che parla chiaro”. Ha annunciato “sacrifici” e “infastidito” Meloni. Vuole abbracciarlo lei? “Un premier non fa sapere alla stampa, come ho letto, il “fastidio”, ma chiama il suo ministro. C’è una Meloni che ha una postura europea e poi un’altra, l’italiana. A me continua a piacere l’europea”. E la sinistra, il Pd, le piace? “Non mi piace la sinistra che vuole aumentare la spesa pubblica senza preoccuparsi del debito. La sinistra non è immune dal populismo. Si può ritenere matura una sinistra che per attaccare Meloni usa le frasi del miglior ministro di Meloni?”.
Cara Fornero, si può dire, come ha detto Giorgetti, e prima ancora lei, che “servono sacrifici”? “Non solo si può dire, le dico di più, gli italiani fanno sacrifici da trent’anni, non hanno paura della parola che è una parola nobile. Dipende da chi glielo chiede. Sacrifico è la parola dei leader, di Churchill, è la parola della bella destra. Sì. Si può dire”. Non equivale a tasse? “Giorgetti si è rifatto a un principio della Costituzione. Ha parlato in maniera chiara. Limpida. Chi ha di più ha il dovere di dare qualcosa in più, inoltre l’Italia non è di fronte a una crisi finanziaria come nel 2011. Abbiamo il dovere di ridurre il debito o di abbassare la spesa pubblica e i politici che non hanno il coraggio di dirlo sono politici che fanno male al paese. Sleali”. La destra di Meloni è stata finora sleale? “La destra, e va riconosciuto, è stata responsabile. Le cose dette, a vanvera, in campagna elettorale non si sono tradotte in scelte compiute e parte del merito va attribuito al ministro dell’Economia, un ministro a cui si deve buona parte della credibilità internazionale del governo. Meloni faccia attenzione al rischio di perderlo”. Si dice ormai “una faccia da Giorgetti” e sta a indicare le due facce di Giorgetti. Lei starebbe in un governo come lui sta nel suo? “Io so che ci riesce, che ci sta, e bene, come Meloni sta in Europa, con autorevolezza. La destra che si presenta in Europa, e che viene rispettata, è un’Italia che non pratica bizzarrie di bilancio”. Non si perdono voti con i “sacrifici”? “E’ una sciocchezza, anzi, un abbaglio. Gli italiani sono meno sciocchi di quanto crede la politica. Gli italiani apprezzano chi sa essere trasparente, chi rispetta gli accordi presi”. La sinistra è trasparente? “Non lo è. Maneggia il populismo come e quanto la destra, pensa ancora oggi che si possa aumentare la spesa senza tagliare gli sprechi. E’ la stessa sinistra che non ha mai digerito le politiche del governo Monti, quelle che hanno permesso all’Italia di salvarsi”. L’Italia chi l’ha salvata, Monti o Draghi? “Senza il governo Monti, e non lo dico perché ne facevo parte, il compito di Draghi sarebbe stato ancora più difficile”. E’ a favore di una legge sugli extra profitti? Tasserebbe le banche? “E se fossero le banche a fare un passo in avanti? Sono le banche, che destinano parte dei loro profitti ad attività solidali, a dover dire, al governo: ‘Ci siamo, questa è la nostra parte’. Cosa c’è di più solidale, e apprezzato, per una banca, che destinare una parte dei suoi profitti, senza che a chiederlo sia il governo? Definire un extra profitto è difficile, ma un passo delle banche sarebbe stato, e rimane, un gesto straordinario”. Professoressa Fornero, le capita ancora di essere fermata, per strada, insolentita, le capita ancora di avere ronde sotto casa, merita ancora le attenzioni di Salvini? “Mi capita qualcosa di meglio. Mi capita, oggi, di essere fermata per strada e mi sento dire: ‘Professoressa, grazie, aveva ragione. Ho capito. Erano scelte inevitabili. M capita questo. Salvini non mi preoccupa. Gli consiglio solamente di occuparsi dei trasporti. Lo voglio salutare così”. Vuole salutare anche Giorgetti: “Con piacere e con queste parole: coraggio, Giancarlo, ministro, continui!”.