La festa del Carroccio

I giovani della Lega a Pontida: “Tajani vaffanculo, no ius scholae”. FI si infuria e Salvini si scusa. Il racconto

Carmelo Caruso e Alessandro Luna

Alla festa della Lega a Pontida i giovani si fanno sentire e gridano slogan contro il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Tajani, colpevole di aver aperto allo ius scholae. Il segretario leghista: "Mi scuso a nome loro, sono ignoranti"

Da Pontida. La Lega torna alla canotta di Bossi. Alla Lega torna "duro". Questi gli slogan: “Vaffanculo”; “Ci vogliono i coglioni". Poi birre, bandiere, delegati di Trump con il cappello da cowboy, accuse ai “poltronari”. Pontida saluta affettuosamente Antonio Tajani: “Tajani, Tajani, vaffanculo”. La pre Pontida dei giovani si apre con fumogeni, urla da stadio con il coordinatore dei giovani leghisti lombardi, Alessandro Verri, scatenato come il Calderoli delle origini. Sta per nascere un altro allievo di Salvini.

 

Le delegazioni sono due , Veneto e Lombardia, ma la scena se la prende la Lombardia. Sono cori organizzati contro Tajani e lo ius scholae. Il vicepremier di Forza Italia viene definito “scafista” e ancora insulti. Qui è chiamata goliardia e Verri, che siede in consiglio comunale a Milano, la rivendica: "I giovani devono fare i giovani". Il video viene diffuso dal Foglio e Forza Italia s'infuria. Maurizio Gasparri e il capogriuppo alla Camera di Fi, Barelli chiedono a Salvini di prendere le distanze. E Salvini si scusa. Arriva tenendo per mano la bella Francesca Verdini e dice: "Ogni alleato è un amico. Sono soli quattro scemi. Io rischio la galera. Mi scuso con Antonio". Ma i giovani si prendono la scena, e dicono, ancora "Padania libera". La prendono male, ma sempre scena.  Saltelli e cori anche per il generale Vannacci che viene definito, qui, un “moderato”. Bossi non c'è ma qualcuno spera che venga, in carrozzella.

 

Sul pratone arrivano i parlamentari Massimiliano Romeo, con un paio di stivali formidabili, da giardiniere, Igor Iezzi (sempre imbronciato) e poi c'è Silvia Sardone con la sua Luis Vuitton. Lo striscione sopra la tenda è “adesso TOCCA a noi”. Si tira la volata a Luca Toccalini," il Tocca"," il Toc, Toc", segretario della Lega giovani che Salvini vuole candidare come segretario della Lega lombarda. Lo potrebbe sfidare Romeo che al Foglio dice: "I ragazzi che hanno protestato contro Tajani sono giovani, fanno il loro. E io non sono sempre d'accordo con Tajani, ci può stare?". E’ la vigilia del raduno e sembra una convention del Minnesota. Non si sa da quale parte dell'America ma è arrivato anche il cowboy a stelle e strisce mandato in rappresentanza dei repubblicani e che sarebbe nientemeno, ci fa sapere Toccalini, uno che si “occupa di giustizia”.

 

Si scivola nel fango che è una meraviglia ma si scivola anche nell’irrisione, nel vaffanculo della proto Lega. Si festeggiano dieci anni da segretario, di Salvini, e si fa muro, “perché il segretario rischia la galera, a Palermo”. Sul palco Susanna Ceccardi cita lo scrittore Orwell e se la prende, anche lei con Tajani, contro i leader che “non hanno i coglioni mentre Salvini li ha”.  I coglioni. La polenta costa sei euro, lo spritz cinque e come si vede è già stata superata la soglia limite. Sardone: “Dove cazzo sono finite le femministe? Dove?”. C'è lo stand con le maglie vintage "Basta Euro". Il giovane Simone da Asti, 14 anni, raccoglie gli autografi dei big leghisti, Romeo, Toccalini, Andrea Crippa, il Crippa. L'indomabile ex euroscettico Antonio Maria Rinaldi gira con il sigaro cubano. Benvenuti a Pontida, la Lega com'era la Lega. Ce l'hanno un po' duro. Un poco. Per non morire, per ricordare. Polenta?

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