Pontida 2024

Oltre i cori contro Tajani: ecco le ambizioni dei giovani leghisti

Alessandro Luna

Questa Pontida è stata la Pontida di Orbàn, di Vannacci, ma anche dei giovani, che sabato hanno portato il segretario a dover chiedere scusa al ministro degli Esteri e che ora cercano di sfidare Massimiliano Romeo nella corsa per la Lega lombarda

Si sono fatti sentire, i giovani della Lega. Al punto che il segretario Matteo Salvini, sabato, ha dovuto chiedere scusa per il loro striscione e per i cori “Tajani vaffanculo”. Tra i giovani leghisti, come i liceali quando la professoressa che li ha appena sgridati esce dalla classe, il sentimento che resta dopo la strigliata del segretario è quello dell’ironia e della goliardia di chi sa che l’ha fatta grossa, ma “siam giovani, cosa dobbiamo fare? Essere timidi e moderati?”. Eppure per i salviniani junior questo è un periodo delicato: si avvicina il congresso in cui si dovrà scegliere il nuovo segretario della Lega lombarda.

Per il momento, c’è un solo candidato: Massimiliano Romeo, capogruppo del Senato della Lega. Ma tutti sanno che a sfidarlo sarà probabilmente Luca Toccalini, deputato e segretario dal 2019 della Lega giovani. Tanto che nel gazebo della birra e delle salamelle di Pontida, dove sabato si è tenuta la convention dei giovani, ha campeggiato per buona parte della manifestazione uno striscione con scritto “Ora TOCCA (soprannome di Toccalini) a noi”. Romeo stesso ne è consapevole: “Luca è un bravo ragazzo”. I cori contro Tajani sono un segno di immaturità, per una Lega giovani che vuole più responsabilità? “Non parlo di un mio eventuale sfidante”. Intanto, la responsabilità dei cori e dello striscione se l’è presa Alessandro Verri, capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Milano e coordinatore della Lega giovani in Lombardia, che con i cronisti si è giustificato dicendo: “Sono un po’ scemo”.