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Lotte sindacali

Cgil contro Meloni, il sindacato annuncia un altro sciopero generale tutto politico

Maurizio Landini decide di scendere in piazza per protestare contro il governo per l’autonomia differenziata, i licenziamenti, il lavoro precario e la sicurezza negli appalti

I bookmaker quotavano la decisione a 1,01 – il valore minimo. La Cgil annuncia lo sciopero generale. O meglio, nel linguaggio del sindacato, l’Assemblea generale, dopo aver approvato la relazione e le conclusioni del Segretario generale Maurizio Landini, “considera necessario che la mobilitazione arrivi fino allo sciopero generale e dà mandato alla Segreteria nazionale di verificare e definirne con le altre organizzazioni sindacali confederali le modalità e i tempi, utili a contrastare le scelte del governo in vista della manovra di bilancio”. Le critiche al governo Meloni sono numerose e si sviluppano in un documento lungo cinque pagine. In sintesi, si contestano le riforme istituzionali come l’autonomia differenziata, contro cui la Cgil ha raccolto le firme per un referendum abrogativo che, insieme agli altri quattro referendum  contro i licenziamenti, il lavoro precario e per la sicurezza negli appalti,  e all’altro referendum sulla cittadinanza, “saranno al centro di un’unica grande campagna di mobilitazione” della Cgil. Poi ci sono le “politiche autoritarie” come l’attacco al “diritto di sciopero” e il ddl Sicurezza “con cui si vuole azzerare il diritto e la libertà delle persone a manifestare il proprio dissenso”. Ma sul lato della politica economica viene attaccato il Piano strutturale di Bilancio che garantirà “i prossimi 7 anni all’insegna di un ritorno alle ricette dell’austerità, quantificabile in 13 miliardi di tagli ogni anno” e quindi “tagli alla sanità, a istruzione e ricerca, alla previdenza” e tante altre cose.

Lo sciopero generale, come detto, era più che prevedibile dato che arriva dopo un filotto di scioperi generali consecutivi a partire da quello del 2021 contro con la manovra del governo Draghi. Paradossalmente, nello stesso arco temporale c’è stata un’ininterrotta crescita dell’occupazione (+2 milioni occupati) e prevalentemente a tempo indeterminato. Su questo fenomeno non c’è alcuna analisi, anzi una sorta di negazione: la Cgil sostiene che le riforme del governo contribuiscono a “manipolare i dati sullo stato reale dell’occupazione nel nostro paese”. Uno sciopero tutto politico.

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