Festa dell'Ottimismo

Monti: "Meloni montiana? Se ci fosse una tassa sul trasformismo i conti italiani sarebbero in ordine!"

L'ex premier interviene alla Festa del Foglio di Firenze: "A Salvini ho chiesto due cose: 120 rose rosse per Elsa Fornero e le dimissioni. Al secondo invito ha resistito per il bene del paese, anche perché le opposizioni non mi sembrano possano dare un'alternativa, al momento"

"Nel momento in cui Meloni diventa montiana mi è difficile farle una critica di merito. Certo, siamo alle prese con il vecchissimo problema italiano dell'abbondanza di trasformismo". Lo ha detto l'economista ed ex presidente del Consiglio Mario Monti alla Festa dell'Ottimismo del Foglio a Firenze.
 

Intervistato da Michele Masneri, l'ex premier ha parlato di questo governo e delle politiche che sta attuando. "Faccio una domanda, partendo dal vostro titolo di oggi. Deve prevalere in noi il pessimismo perché vediamo che certi arrivano a posizioni considerate corrette e responsabili dopo aver cambiato idea o deve prevalere l'ottimismo perché si muovono da una posizione pericolosa per il paese a una migliore? Qualche volta penso che l'inventiva degli studiosi e degli economisti debba arrivare a immaginare un'imposta sul trasformismo, se ci fosse, credo che i conti del nostro paese sarebbero in ordine", ha detto Monti. 
 

L'ex premier, ha poi commentato un'eventuale ipotesi di governo tecnico, rilanciata anche dal segretario di Azione Carlo Calenda: "Calenda ha un'arma statistico-storica dalla sua. Perché è vero che da qualche tempo la politica in Italia riesce a funzionare relativamente bene per una decina d'anni, ma spesso si arriva al punto in cui poi non ce la fa più. Ed è lì, quando la polvere accumulata sotto al tappeto comincia a essere debordante, che c'è bisogno di pulizia che porta impopolarità. Il guaio di Calenda quando cita varie ipotesi tra cui anche Panetta, se mai pensasse a sé o ad altri nomi che ha detto, è che non si chiama Mario. La ricorrenza statistica dice che portare questo nome di battesimo aumenta le probabilità di essere chiamato a formare un governo tecnico", continua scherzando Monti.
 

In merito alle sue dichiarazioni sulle dimissioni di Salvini, poi, e sull'invito al ministro dei Trasporti a mandare cento rose rosse a Elsa Fornero, Monti ha commentato: "In realtà l'invito sulle rose è stato più esigente: gliene ho chieste 120. Dato che per 12 anni la professoressa Fornero è stata presa di mira e torturata incivilmente e con violenza verbale. Le cose che diceva 12 anni fa le diceva anche l'altro giorno. Registro però con soddisfazione che il senso che il bilancio dello stato debba essere gestito in modo responsabile oggi pervada tutte le forze politiche, anche quelle che si dicevano contrariare. Alla fine l'ho pregato di resistere all'altro invito, quello sulle dimissioni, per il bene del paese, da un lato, e perché le opposizioni al momento non mi sembrano in grado di fornire un'alternativa al governo". E sulla scelta tra Salvini e Toninelli come ministro dei Trasporti, Monti commenta: "Dilemma complicato".

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