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il colloquio

Dalla Sardegna alle accise. Zanchini: “Sull'ambiente M5s e Pd perdono credibilità”

Maria Carla Sicilia

Le conseguenze per Conte e Schlein della politica della Todde: "Serve coerenza tra le politiche nazionali e quelle locali", dice l'ex vicepresidente di Legambiente. Sui sussidi ambientalmente dannosi: ”Se Giorgetti dice una cosa di buon senso, l’opposizione è più credibile se lo riconosce"

Sulle politiche ambientali Pd e M5s stanno perdendo di credibilità. Nel momento in cui si arriva a bloccare l’eolico e il fotovoltaico, come è successo in Sardegna, diventa davvero molto difficile essere credibili a livello nazionale”. Il giudizio è di Edoardo Zanchini, per più di dieci anni vicepresidente di Legambiente e attuale responsabile Clima del comune di Roma. Oggi in Sardegna l’opposizione agli impianti è talmente forte, dice, che anche solo chi ne parla è un nemico: “Se vuoi rappresentare l’identità sarda devi essere contro le rinnovabili, non c’è dibattito. E invece servirebbe una discussione alta: è vero che ci sono problemi, ma non affrontarli e dare retta solo ai comitati del no significa dire che la politica non è in grado di governare i processi. Alessandra Todde ha ceduto alla protesta, mentre nei partiti di Giuseppe Conte ed Elly Schlein non sembra esserci stata neppure una discussione su quanto sta accadendo in Sardegna”.

Gli eventi, invece, suggerirebbero  di affrontare l’elefante nella stanza prima che il metodo Todde diventi un modello. In Toscana, il presidente Eugenio Giani l’ha definita “un’esperienza preziosa”, mentre in Umbria e in Calabria il Pd ha proposto una moratoria simile ma dall’opposizione. “La coerenza tra le politiche nazionali e locali è un punto centrale: per portare avanti azioni climatiche efficaci serve una visione condivisa e poi ognuno deve fare la sua parte, altrimenti si ammetta che i partiti a Roma non riescono a governare i processi nei territori”. Per paradosso, a fare da arbitro è il governo guidato dalla destra di Giorgia Meloni, che ha impugnato la moratoria di Todde ad agosto. “Vogliamo le rinnovabili? Se le vogliamo, da qualche parte dobbiamo farle”, ha detto ieri a Radio 24, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. “Per il Pd e il M5s – nota Zanchini – questo è un problema, perché se il governo rivendica questa posizione, la credibilità dell’opposizione su questi temi si indebolisce”. 
Secondo Zanchini, “la scelta del M5s e del Pd in Sardegna è dettata dalla paura nei confronti del movimento del no alle rinnovabili”, che diventa sempre più radicato e inizia a coinvolgere anche personalità della cultura, “gente che non è negazionista ma che evidentemente crede nell’eccezionalità sarda”.

Qualcosa di simile è successo anche in Umbria poche settimane fa, quando un centinaio tra intellettuali e personaggi famosi ha firmato un appello per fermare la costruzione di un impianto eolico a Orvieto: si sta sdoganando una nuova forma di Nimby contro le rinnovabili? “E’ come se la tutela del clima fosse finita in secondo piano rispetto a quella del territorio e questa cosa, ahimè, rischia di attecchire perché la difesa del locale è un elemento molto forte nella tradizione di sinistra”, nota Zanchini. Quanto alla coerenza nei programmi e al concetto di credibilità, c’è un altro aspetto su cui i partiti di sinistra oggi si mostrano confusi.

Oggi che Pd, M5s e Avs sono all’opposizione sembrano dimenticare che nei loro programmi elettorali promettevano di cancellare i “Sussidi ambientalmente dannosi”, niente di più di quello che vuole fare ora il governo allineando gradualmente le accise tra diesel e benzina. “Va bene ricordare gli spot della Meloni al benzinaio, ma se Giorgetti dice una cosa di buon senso, l’opposizione è più credibile se lo riconosce. La battaglia giusta è quella per indirizzare le eventuali maggiori entrate sull’ambiente o sulla sanità, non fare opposizione dicendo no a tutto”. Restando sulla prossima legge di Bilancio, il ministro Giorgetti studia anche una revisione dei valori catastali per le abitazioni che hanno usufruito del Superbonus: “La riforma del catasto è sempre un tema difficile in Italia, ma dopo la stagione del Superbonus il Pd avrebbe tutto l’interesse ad affrontare un ragionamento per dimostrare di avere le idee chiare, che la stagione di bonus a pioggia si è chiusa e anche per spingere la direttiva case green”. Un altro fronte su cui il Pd potrebbe marcare una differenza con il M5s, che del Superbonus ha fatto la sua bandiera politica, è quello dei rifiuti. Ieri il sindaco di Roma ha presentato il progetto del termovalorizzatore su cui Schlein non ha mai chiarito cosa pensa il partito: “Servirebbe chiudersi in una stanza e uscire con una posizione: una delle poche possibilità che il nostro paese ha di rimanere un paese industriale passa dall’economia circolare”. Che significa costruire impianti per riciclare ma anche chiudere il ciclo dei rifiuti. “A differenza del M5s che sul termovalorizzatore non dirà mai sì, il Pd potrebbe cogliere questa opportunità”.

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  • Maria Carla Sicilia
  • Nata a Cosenza nel 1988, vive a Roma da più di dieci anni. Ogni anno pensa che andrà via dalla città delle buche e del Colosseo, ma finora ha sempre trovato buoni motivi per restare. Uno di questi è il Foglio, dove ha iniziato a lavorare nel 2017. Oggi si occupa del coordinamento del Foglio.it.