comune di roma
Gualtieri tra Francis Ford Coppola e il ritorno del "puggile"
Il sindaco di Roma consegna la Lupa Capitolina al regista del Padrino, che si ritrova in una Sala capitolina in evoluzione, dopo il rimpasto della giunta e il ritorno di Albino Ruberti
Se Francis Ford Coppola avesse fatto qualche domanda in più al sindaco di Roma Roberto Gualtieri sullo stato della sua giunta, ne avrebbe potuto trarre qualche spunto di trama per un suo prossimo film. Il regista premio Oscar martedì ha ricevuto in Campidoglio la Lupa Capitolina, massimo riconoscimento assegnato a personaggi illustri da parte del Comune di Roma, piombando inconsapevolmente nel bel mezzo di un rimpasto della squadra che governa la capitale, con l’addio dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor e il ritorno inatteso di Albino Ruberti. L’ex capo di Gabinetto sarà il nuovo capo della Segreteria del sindaco, con cui tornerà quindi a lavorare a due anni dal video, pubblicato dal Foglio, in cui lo si vedeva minacciare delle persone in strada a Frosinone durante una rissa verbale. Escandescenze come questa negli anni gli sono costate il soprannome di “er puggile”, a metà tra i nomignoli di Romanzo Criminale e i film di Martin Scorsese o, appunto, Francis Ford Coppola.
E dunque, mentre il sindaco introduceva nella sala del Consiglio comunale il regista del Padrino, tutti con lo sguardo cercavano “er puggile”, la cui nomina è stata annunciata ieri ma che non prenderà servizio almeno fino al 28 ottobre. Chi ha avuto modo di lavorare con lui si dice contento, Ruberti è conosciuto per il suo temperamento da chi non ci lavora e invece per la sua efficienza da chi ha avuto modo di collaborarci. Nel Gabinetto del sindaco si è faticato molto prima di riuscire a recuperare la produttività della stagione in cui era “er puggile” a comandare. Modi spicci, forse si, ma tutto sommato efficaci, come quelli dei personaggi di alcuni dei film del regista premiato martedì. Con la differenza che quelli di Ruberti erano perfettamente legali, anche se il video di Frosinone aveva creato più di qualche imbarazzo al sindaco, che ne aveva poi accolto le dimissioni.
Ruberti, dopo un episodio che lo ha costretto a passare un po' di tempo lontano dai riflettori in attesa che si calmassero le acque, come Micheal in Sicilia (si dice con ironia, ovviamente, e senza alcun riferimento a nulla di illegale), è ora tornato a vendicare il suo onore e la sua storia nella City, o nell'Urbe. Un'epica coppoliana. Ma proprio come il personaggio interpretato dall’allora trentaduenne Al Pacino, la situazione al ritorno dall’esilio non è esattamente la stessa. Coppola, infatti, accolto in Campidoglio nel bel mezzo di un rimpasto di giunta, durante l’applauso seguito al suo discorso in inglese si è visto venire accanto proprio Gotor, invitato da Gualtieri, nella sua ultima apparizione pubblica da assessore, che ha iniziato ad annuire e ringraziare con lo sguardo chi batteva le mani, intuendo che quello al regista era in qualche modo anche un saluto a lui. Coppola, in tutto ciò, sorrideva ignaro, ma lusingato.