il colloquio

Il M5s scopre i danni del circo mediatico-giudiziario (su cui ha campato)

Ermes Antonucci

Di fronte al caso Scarpinato i grillini criticano la pubblicazione sui giornali di intercettazioni coperte da segreto, che però è sempre stata cavalcata per fini politici dal Movimento. Intervista surreale alla senatrice pentastellata Lopreiato

“Senza conoscere vergogna e con grande ipocrisia, i partiti della maggioranza cavalcano intercettazioni, riferite con svariate falsità da un quotidiano, che riguardano un parlamentare e che sono ancora coperte da segreto e come tali non rivelabili e non conosciute nemmeno dagli indagati”. Il Movimento 5 stelle, quello nato sul “vaffanculo” e sulla gogna nei confronti dei politici indagati (o soltanto intercettati), ha scoperto improvvisamente i danni causati dalla pubblicazione sui giornali di intercettazioni coperte da segreto e dal contenuto penalmente irrilevante. E’ stato necessario che a essere vittima del meccanismo dello sputtanamento mediatico-giudiziario fosse un esponente grillino, il senatore Roberto Scarpinato, intercettato trenta volte (casualmente, a detta della procura di Caltanissetta) con l’ex pm Gioacchino Natoli, indagato per il presunto insabbiamento dell’indagine su mafia e appalti del 1992.

 

La notizia delle conversazioni private tra i due, che sarebbero state finalizzate a concordare domande e risposte in vista dell’audizione di Natoli alla commissione Antimafia, è stata pubblicata su un quotidiano in violazione del segreto investigativo.

 

A vergare il duro comunicato contro il centrodestra che ora cavalca politicamente la vicenda sono state le capogruppo del M5s nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato, Valentina D’Orso e Ada Lopreiato. Per capire come il Movimento delle manette abbia avuto l’inaspettata illuminazione sui danni prodotti dal circo mediatico-giudiziario abbiamo contattato proprio la senatrice Lopreiato. Ne è seguita una conversazione surreale, che riportiamo. 

 

“La maggioranza approfitta del momento per infierire nei confronti di Scarpinato su dichiarazioni avute tramite intercettazioni indirette e superando il passaggio, obbligato per un parlamentare, rappresentato dalla giunta per le autorizzazioni”, spiega Lopreiato.

Ci perdoni, lei afferma che il centrodestra sta cavalcando le intercettazioni su Scarpinato, ma il Movimento 5 stelle su intercettazioni coperte da segreto ci ha cavalcato un bel po’ in passato…

“Guardi, credo le intercettazioni non bisognava proprio toccarle perché per come erano impostate andavano benissimo”.

Ma non ci stiamo riferendo alla riforma che ha posto un tetto alla durata massima delle intercettazioni. Ci stiamo riferendo a chi cavalca le intercettazioni.

“Loro a uso proprio hanno fatto tremila tagliole alle intercettazioni, questo mi ha fatto arrabbiare. Poi se vogliamo parlare dei costi delle intercettazioni, non so più come dirlo. Quando mi ritrovo come giustificazione alla tagliola delle intercettazioni la questione dei costi, se solo faccio riferimento a quanto sono costate le intercettazioni a Napoli e quanto invece si è ricavato con quello che si è scoperto con le intercettazioni, dico che questo argomento è destituito di ogni fondamento. Le intercettazioni sono uno strumento importantissimo per le indagini, punto”.

Però non ha risposto alla mia domanda. Il passato del Movimento 5 stelle è costellato di casi in cui la pubblicazione di intercettazioni segrete, spesso penalmente irrilevanti, è stata cavalcata per fini politici.

“Non so a quale passato si riferisce”.

Beh, basti pensare al caso Guidi, al caso Lupi, al caso Cancellieri

“Ci siamo posti sempre in maniera molto serena nei confronti di questi casi”.

Mica tanto, avete sempre chiesto le dimissioni dei politici intercettati. L’ipocrisia che rintraccia nel centrodestra non la intravede un po’ anche nel M5s?

“Non la vedo proprio. Assolutamente no”. 

Ma era il M5s a chiedere le dimissioni della ministra Guidi. Era il M5s a chiedere le dimissioni del ministro Lupi…

“Se a seguito delle intercettazioni si scopre qualche cosa… L’importante è che la magistratura faccia il proprio percorso. Ma che tagliamo a monte uno strumento di indagine come quello delle intercettazioni assolutamente no”.

Ma infatti stiamo parlando di chi cavalca politicamente le intercettazioni segrete pubblicate sui giornali.

“No, io credo che siamo stati sempre fermi sul discorso intercettazioni e non abbiamo mai fatto passi indietro. Viva lo strumento di indagine e no alle tagliole”.

Nient’altro da dire.   
 

  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto "I dannati della gogna" (Liberilibri, 2021) e "La repubblica giudiziaria" (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]