palazzo chigi

Il Cdm approva il decreto legge su migranti e paesi sicuri: la conferenza stampa

I ministri Nordio, Piantedosi e il sottosegretario Mantovano illustrano i provvedimenti approvati dal Consiglio dei ministri

"La disapplicazione di una norma secondaria risale al 1865, un giudice può disapplicare una norma secondaria ma questo non vale per una legge primaria. Se l'elenco dei paesi sicuri è inserito in una legge, il giudice non può disapplicarla. E ribadisco che la sentenza della Corte europea non è vincolante, e spiega che i concetti di stato non sicuro devono essere valutati caso per caso, mentre una legge è generale", lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri. 

La lista dei paesi sicuri "diventa norma primaria e consente ai giudici di avere un parametro rispetto a un'interpretazione ondivaga", ha specificato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi "Abbiamo avuto diverse centinaia di casi precedenti di decisioni che non condividiamo e abbiamo legittimamente impugnato. Adesso è norma di legge e offriamo una valutazione fatta per legge". 

In particolare, i paesi sono 19, tre in meno rispetto ai 22 iniziali: "Proprio perché teniamo in considerazione il principio introdotto dalla Corte di giustizia europea, abbiamo escluso il Camerun, la Colombia e la Nigeria. E abbiamo riassunto in norma le istruttorie già compiute per i 19 paesi per i quali che a nostro modo di vedere non c'erano eccezioni. Questo ci consente di immaginare che offriamo ai giudici di tutta Italia un parametro che è l'applicazione di una legge rispetto a qualche ondivaga interpretazione, e lo dico con profondo rispetto per la magistratura", ha detto il ministro. 

L'elenco è ora composto da 19 paesi sicuri, individuati secondo i criteri stabiliti dalla normativa europea e dai riscontri rinvenibili dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d'Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. 

"Vi è il massimo rispetto da parte del governo per i giudici – ha aggiunto poi il sottosegretario Alfredo Mantovano – ma vi sono delle competenze istituzionali. Il vaglio giurisdizionale riguarda la posizione del singolo individuo, ma l'individuazione dei paesi sicuri" spetta al governo. Per questo, ha aggiunto, l'elenco "sarà annualmente sottoposto a controllo anche con il Parlamento. Oggi l'individuazione dei paesi sicuri viene affidata a una legge primaria, e si segue un'istruttoria molto rigorosa, non è che giriamo il mappamondo e puntiamo il dito, ci auguriamo che questo venga tenuto in considerazione". 

"Siamo arrivati a questo punto a seguito di una sentenza della Corte di giustizia europea che non è stata ben compresa", ha detto poi il ministro della Giustizia Carlo Nordio. "Oltre a ribadire il principio che è compito degli stati individuare quali siano gli stati sicuri, questa sentenza pone delle condizioni nel momento in cui un giudice intenda dare una definizione diversa di stato sicuro in merito alla situazione di determinate persone". 

 

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