il non-caso
Le incomprensioni tra Meloni e Mattarella sull'incontro con Pinelli (Csm)
Lunedì il vicepresidente del Csm ha incontrato la premier. Secondo alcuni giornali, il capo dello stato non sarebbe stato informato, ma non è così. Cosa è realmente accaduto e perché la vicenda conferma una certa distanza tra la premier e il Quirinale
“Mattarella è stato tempestivamente informato”, riferiscono fonti vicine alla vicepresidenza del Consiglio superiore della magistratura. “Il capo dello stato è stato informato dell’incontro tra Pinelli e Meloni, ma non è stato messo al corrente dei contenuti della visita e del fatto che questa sarebbe stata svolta da Pinelli nelle vesti formali di vicepresidente del Csm”, replicano al Foglio fonti vicine al Quirinale. E’ stato rappresentato come l’ennesimo sgarbo alla magistratura e persino al capo dello stato l’incontro avvenuto lunedì pomeriggio a Palazzo Chigi fra la premier Giorgia Meloni e il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli.
Questo non solo perché la visita è avvenuta in un giorno piuttosto delicato sotto il profilo dei rapporti fra governo e toghe, con due decisioni giudiziarie che hanno mandato su tutte le furie l’esecutivo (una del tribunale di Catania, che ha disapplicato il recente decreto legge sui “Paesi sicuri”, liberando cinque migranti, l’altra del tribunale di Roma, che ha bocciato un diniego di richiesta di asilo rinviando il decreto alla Corte di giustizia Ue), e con una presa di posizione proprio del Csm in difesa dei giudici di Bologna che nei giorni scorsi hanno interpellato la Corte di giustizia europea sul provvedimento del governo (i consiglieri togati, a eccezione di tre appartenenti a Magistratura indipendente, più tre laici hanno chiesto di aprire una pratica a tutela dei magistrati bolognesi).
Ma l’incontro fra Meloni e Pinelli ha fatto discutere soprattutto perché, è stato scritto su alcuni quotidiani, sarebbe avvenuto senza che fosse stato preventivamente informato il presidente Mattarella, che del Csm è capo. Un’informazione non corretta, come ha potuto verificare il Foglio: il capo dello stato è stato informato, ma non nelle modalità che riteneva opportune. Ciò che dal Quirinale viene “contestato” a Pinelli è di non aver specificato quali sarebbero stati i contenuti dell’incontro con la premier e il fatto che questo sarebbe avvenuto con una cornice istituzionale. Viene da chiedersi in quali vesti – se non quelle istituzionali, appunto – Pinelli avrebbe dovuto incontrare la premier, ma proprio questa ovvia domanda conferma che, in realtà, dietro la visita non si cela alcun “caso”.
Anche perché a parlare, dopo lo svolgimento dell’incontro, non è stato il vicepresidente del Csm, con un comunicato ufficiale, bensì il governo, con una nota in cui si parla di “proficua e virtuosa collaborazione, nel rispetto dell’autonomia delle differenti istituzioni”. Nella nota non si specificano neanche i contenuti oggetto della conversazione tra Meloni e Pinelli, conversazione che, riferiscono, è stata anche piuttosto breve. Piuttosto, la vicenda dimostra ancora una volta l’assenza di un canale di comunicazione forte tra Palazzo Chigi e il Quirinale, già emersa in passato in altre occasioni. Un filo di incomprensione sembra scorrere fra Meloni e Mattarella, che, pur nel rispetto reciproco dei propri ruoli, appaiono parlare due linguaggi diversi, a volte anche segnati da un pizzico di diffidenza.
Sta di fatto che il “non-caso Pinelli”, ormai, è esploso. Così, quel che nell’ottica della premier avrebbe dovuto rappresentare un incontro istituzionale finalizzato a lanciare all’opinione pubblica un messaggio di distensione dei rapporti fra governo e magistratura, ha finito per rivelarsi un boomerang. Anche a causa di una strategia non fortunata (l’esito sarebbe stato sicuramente un altro se la visita fosse stata organizzata un altro giorno). Ieri i partiti di opposizione sono insorti contro quello che ritengono un “incontro irrituale e inopportuno” e anche i magistrati presenti al Csm hanno reagito. Con un documento i componenti togati, a esclusione dei membri di Magistratura indipendente, più il laico Roberto Romboli (quota Pd) hanno chiesto al vicepresidente di Pinelli di riferire, al plenum di oggi o in altra sede, i contenuti dell’incontro avuto con la premier Meloni. Incontro, si specifica, “avvenuto in un momento particolarmente delicato nei rapporti tra politica e magistratura”.