L'intervista
Parla Durigon: "La Lega non abbandona l'Ucraina. Trump è come Berlusconi. I dazi? Allarmismo d'appartamento"
Il vice di Salvini: "Con Trump l'economia italiana si è risvegliata. Sui dazi si agitano paure. Pier Silvio Berlusconi? Si candidi, ma la politica è difficile. La Cgil di Landini demagogica, un dispiacere"". Intervista al sottosegretario al Lavoro
Roma. Claudio Durigon, vicesegretario della Lega, provi a dire che è falso: l’Ucraina verrà abbandonata, l’Italia sarà venduta a Elon Musk, e la Garbatella si chiamerà Garbatella-a-Lago, come Mar-a-Lago, in onore di Trump. E’ falso? “Falsissimo. L’Ucraina non si abbandona, l’Ucraina si sostiene. Avrà dal nostro governo tutto quello che serve per difendersi e l’America di Donald Trump non la lascerà da sola”. E’ sicuro? “Sono fiducioso che con Trump torni la pace”. Ammazzerà la nostra economia con i dazi. Lo sa? “L’ultima volta si è risvegliata”.
Durigon, le leggo cosa pensaBruno Guerri, storico, autore di Benito. Storia di un italiano (Rizzoli), uno che non la pensa come il professor Raimo, e che Meloni voleva ministro della Cultura. Dice, al Foglio, che Trump “è la quintessenza dell’uomo forte” e “che lo intimorisce”. Lo ha pagato la sinistra o è solo un grande storico che vede avanti? “Le analisi le leggo pure io e ne ho lette tantissime, autorevoli, molte di sinistra. Sa qual è la differenza tra destra e sinistra? A destra pensiamo che un elettore può votare, e quando vota fa sempre bene, a sinistra si pensa che fa bene solo se vota democratico o Harris. Posso trovarlo imbarazzante? Ecco, trovo imbarazzante additare come razzista, fascista, chi vota Trump. E’ imbarazzante immaginare che il popolo non possa esprimersi se non per un democratico”. Salvini dice che è lui che ha puntato per primo su Trump ma Meloni lo ha già chiamato. Ve lo state contendendo. Insomma, di chi è Trump? Di Meloni o di Salvini? “Trump è di Trump. E’ l’espressione di un voto popolare, è un simbolo della destra mondiale. Sia Salvini che Meloni sono fuori dalla maggioranza del Consiglio europeo. Siamo fuori perché non ci piacciono le politiche estremistiche, ambientali, che oggi si rivelano un errore drammatico, a partire dall’automotive. Queste battaglie ci accomunano al nuovo presidente americano”. Non mi ha risposto sull’Ucraina: la Lega voterà l’invio di altre armi all’Ucraina? Aggiungo: Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, leghista, dice che aumentare la spesa militare del due per cento è un “obiettivo ambizioso”. Dunque, cosa farà la Lega, in Parlamento? “Lo ribadisco, faremo tutto quello che serve per l’Ucraina che è stata attaccata, ma Trump può essere il trampolino per la pace”. Mi perdoni, da due giorni festeggiate. Cosa festeggiate? Acclamate il presidente che potrebbe far collassare la nostra economia con i dazi. C’è chi calcola in sei miliardi il costo per l’Italia. Secondo lei c’è da esultare? “Io c’ero. C’ero quando Trump venne eletto, per la prima volta presidente americano. Si ripetevano le stesse cose, si agitavano le stesse paure. Anche allora si diceva che i dazi avrebbero colpito la nostra economia e invece l’economia ebbe un risveglio, ci fu collaborazione con l’America. Mi sembra quasi di riascoltare quanto veniva detto due anni fa di noi, di Salvini e Meloni, del nostro governo. Sono passati due anni e lo spread è diminuito. Ci davano degli incapaci e le agenzie di rating ci riconoscono oggi gli sforzi. Io lo chiamo allarmismo d’appartamento”. Lei è il sottosegretario al Lavoro e la più grande organizzazione sindacale, la Cgil, con il suo segretario Landini, auspica una “rivolta sociale”. FdI dice che è un’istigazione al reato, per lei cos’è? “Un grande dispiacere. E’ un dispiacere vedere il più grande sindacato emarginarsi, mostrare la faccia estrema, preferire la demagogia, non fare l’interesse dei propri iscritti. Si può legittimamente essere contro questo governo ma la peggiore cosa che si possa fare è stare fuori contesto. Il governo ha reso stabile il taglio al cuneo fiscale. Avere un sindacato non demagogico è da democrazia adulta. La Cisl mostra di essere un sindacato adulto: si siede, discute”. Mentre parliamo, si tengono gli Stati generali della Rai e la Lega è il partito che vuole tagliare il canone. Intendete chiuderla? “Non c’è nessuna voglia di chiudere. Il taglio del 20 euro non deve pesare sul personale. Ma la Rai si deve autoalimentare. Stare sul mercato”. Significa che volete aumentare le quote pubblicitarie a scapito di Mediaset? “Se vuoi stare sul mercato devi avere la possibilità di stare sul mercato”. Marina Berlusconi era preoccupata dalla vittoria di Trump. Vuole salutarla? “E’ una grandissima imprenditrice e io ho solo grande considerazione delle sue parole. Suo padre ha sempre espresso una preferenza per il Partito repubblicano. Trump vince perché è come Berlusconi”. Se Pier Silvio Berlusconi scende in politica, cosa accade? “Se vuole mettersi in gioco, ci crede, è giusto che lo faccia. La politica è complicata”. John Elkann, ha raccontato il Foglio, si è detto “stupito” delle parole di Meloni. Anche lei, la Lega, pensa che il presidente di Stellantis abbia mancato di rispetto all’Italia? “Io non guardo al passato e se dovessi guardare al passato penso che la Fiat abbia avuto giustamente aiuti dallo stato perché li ha meritati. Ma oggi? La Fiat di un tempo era un riferimento per la manifattura italiana. Oggi c’è una dirigenza all’altezza? Elkann dice di essere orgoglioso di essere italiano, e allora lo dimostri. Abbia l’orgoglio di presentarsi”. Adesso che ha vinto Trump si comprerà la Tesla di Musk? “E se scegliessi una bici? Sia chiaro, non elettrica”.
Carmelo Caruso