Il caso
Meglio le tende degli alloggi. I sindaci dem disertano il bando Pnrr, ma Schlein preferisce inseguire l'Udu
"Il governo deve garantire il diritto alla casa per gli studenti", dice la segretaria del Pd. Ma gli amministratori del suo partito continuano a snobbare il bando del Mur che vuole creare 60 mila posti letto. La linea sempre più vicina all'Unione degli universitari
“Il governo deve garantire il diritto allo studio e alla casa per tutti gli studenti, si tratta di diritti costituzionali”. Lo diceva fiera, Elly Schlein, attraversando le tende messe su dagli studenti nei cortili degli atenei italiani non più tardi di un anno e mezzo fa (con qualche fischio ricevuto dai collettivi, c’è da aggiungere). Un concetto molto simile a quello che ha calato nel mezzo della campagna elettorale in Umbria, dove la segretaria del Pd ha accusato la destra perché solo a Perugia “gli affitti per gli studenti sono saliti del 40 per cento”. Esempio di un “diritto allo studio che sembra sparito”. Solo che Schlein sembra completamente all’oscuro del “bando alloggi” varato dal governo a febbraio per permettere, attraverso fondi del Pnrr, la costruzione di 60 mila posti letto per studenti universitari entro il 2026. Il ministero dell’Università ha investito 1,2 miliardi di euro, riprendendo una misura che era già stata in parte prevista dal governo Draghi. Ma allargando le maglie del bando alla partecipazione degli enti pubblici, comprese università e amministrazioni regionali e comunali, così che ogni diverso territorio potesse partecipare in base alle proprie esigenze di posti letto. Ebbene, a oggi solo una manciata di partecipanti al bando sono pubblici: dal comune di Edolo in provincia di Brescia, all’azienda regionale dell’Emilia-Romagna per il diritto agli studi superiori, passando per la Fondazione Venture Impatto sociale Ets, di base in Puglia, l’Università degli studi di Camerino e un paio di società a partecipazione pubblica sarde.
Centodieci domande già dichiarate ammissibili (per oltre 12 mila posti letto), quindi, sono di natura privata. Mentre le amministrazioni comunali delle città che raggruppano la vasta maggioranza degli studenti italiani (Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino e Napoli), stanno disertando il bando. “C’è la questione abitativa su cui chiediamo di reinserire e triplicare il fondo per l’affitto e tornare a investire sull’edilizia studentesca pubblica perché questo governo non sta facendo nulla su questo e sta anche qui, come sulla Sanità, agevolando il privato”, ha ribadito ancora Schlein, spiegando che “noi non lo accettiamo perché pensiamo che il diritto allo studio sia un diritto fondamentale e che negare il diritto alla casa voglia dire negare il diritto allo studio e negare il diritto allo studio vuol dire negare il diritto al futuro di questo paese”. Ma, come le ha fatto notare la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, la segretaria del Pd invece di continuare a individuare un nemico nel “settore privato”, avrebbe potuto benissimo cercare di convincere i suoi sindaci ad accedere ai fondi europei per cercare di migliorare le condizioni degli studenti delle principali città universitarie italiane, tutte amministrate dal Pd. “Se la segretaria dem avesse a cuore l’interesse del Paese e degli studenti sarebbe qui con noi a lanciare un appello ai sindaci per rispondere ai bandi. Raggiungere l’obiettivo non è un successo di una parte ma dell’Italia, che investe sugli studenti e dunque sul suo futuro. Obiettivo cui tutti dovrebbero concorrere”, ha detto Bernini. Che ha scritto una lettera ai primi cittadini per ricordare loro come nel farsi carico delle domande possano appoggiarsi alle strutture del Mur e di Cassa depositi e prestiti. Non è difficile capire perché Schlein continui a parlare di un generico “diritto alla casa” evitando di scendere nel dettaglio: il rifiuto del bando Pnrr perché “agevola i privati” è la linea dell’Unione degli universitari (Udu), a cui la segretaria è sempre più vicna, non solo sul medio oriente.
L’Udu ha addirittura scritto una lettera a Ursula von der Leyen per dire che il bando era inutile. Quel che in più, di suo, c’ha messo la leader del Pd è l’incomunicabilità con i suoi sindaci, con cui, nel mezzo delle trattative per l’elezione del prossimo vertice dell’Anci, in cui si fronteggiano il sindaco di Napoli Manfredi e quello di Torino Lo Russo, non vuole avere a che fare: “Risolvetevela voi”. Col risultato che laddove c’erano delle tende potevano sorgere alloggi e posti letto. Ma è sempre meglio potersela prendere “con i privati” e non con amministratori del suo stesso partito. E’ l’opposizione fine a se stessa, bellezza.