L'intervista

Davide Casaleggio: "Mio padre era come Musk mentre Conte non lo sarà mai"

Ginevra Leganza

"Il Pd va via da X perché non ha idee – dice Casaleggio junior – e del M5s di mio padre Gianroberto non è rimasto niente. Conte? Non ha interesse a guardare avanti, ma solo a eleggere qualche consigliere comunale"

“Elon Musk? È il Leonardo dei nostri tempi e per diversi aspetti, certo, somiglia a mio padre”. Così parla al Foglio Davide Casaleggio, l’imprenditore, socio fondatore del Movimento 5 Stelle, proprietario della Casaleggio Associati, ma soprattutto figlio di cotanto padre: Casaleggio senior. Figlio del defunto Gianroberto che del M5s fu guru e fondatore e che, nei ricordi del figlio, somiglia per molti versi ma non in tutto – “Musk manca di una dimensione sociale” – all’uomo del momento. Giacché entrambi, Elon e Gianroberto, sarebbero dotati d’istinto rivoluzionario. Entrambi, secondo il figlio Davide, sarebbero capaci di tradurre le idee in imprese. Di tagliare i fili della mediazione e di parlare a tu per tu con il popolo. 


Sicché non ha alcun senso, spiega Casaleggio junior, “il boicottaggio della sinistra che diserta X (già Twitter) contro il suo proprietario, Elon Musk”. Il quale – lo ricordiamo – oltre a essere l’uomo più ricco al mondo, fondatore e ceo di Tesla, Neuralink e Space X, è in procinto d’assumere la guida del dipartimento dell’efficienza governativa con Donald Trump. Ed è pure un italiano d’adozione o, come dire, lo zio d’America che commenta l’Italia da lontano in virtù della sua amicizia con la premier Meloni. Al punto da essersi spinto, nelle scorse ore, a twittare contro i magistrati italiani: “Se ne devono andare”. Ed essere stato ammonito, per il tweet considerato ingerenza, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 
Ed è comunque un tic imperdonabile, quello della sinistra, dice Davide Casaleggio. “Anche perché – aggiunge – è più facile boicottare che innovare. Voglio dire: nel Pd se ne vanno da X perché non hanno idee”. E “innovare”, nel corso di questo colloquio, è la parola più pronunciata. 
Ma adesso facciamo presente, a Davide Casaleggio, l’ultima sortita di Beppe Grillo. Che giusto ieri, sul suo blog, riportando l’analisi dell’a-quanto-pare-inesistente sociologo Isaac J.P. Barrow, si paragonava egli stesso al ceo dei ceo. Beppe come Elon. Ma alt. Non avevamo detto che il Musk italiano era Gianroberto? “Non ho letto il blog, confesso. Quello che posso dire è che, per molto tempo, abbiamo aiutato Beppe a proiettarsi al futuro. Oggi il futuro è segnato dall’intelligenza artificiale…”. La stessa che ha scritto l’analisi di Barrow sul blog di Grillo? “Questo non lo so. Ma ecco: rispetto all’AI, e al suo impatto nel mondo del lavoro, non mi sembra che le forze politiche italiane siano proiettate al futuro”. Il Movimento 5 Stelle meno che mai. “Si figuri. Non ha alcun interesse a guardare avanti. L’unica preoccupazione del Movimento, oggi, è quella di eleggere qualche consigliere comunale come in Liguria, dove ne ha eletto uno"

 
Intanto il Movimento è all’opera col “processo costituente” che nelle intenzioni di Giuseppe Conte dovrebbe rilanciarne l’azione politica. È stato pubblicato, nelle scorse ore, un avviso di convocazione degli iscritti per deliberare su vari quesiti. Cos’è? Forse quel che resta della democrazia diretta? “Ma quale democrazia diretta? Stephen Hawking diceva che il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, ma l’illusione della conoscenza. Ecco: nel M5s oggi è all’incirca così”. Si spieghi meglio. “Il peggior nemico della democrazia è l’illusione della democrazia. Che senso hanno, mi domando, dei percorsi sedicenti democratici in cui non si capisce quanti sono i partecipanti, quali sono gli argomenti… La verità è che è tutto uno specchio per le allodole ben posizionato dal capo in pectore: Giuseppe Conte.” Lui che non sarà mai Elon Musk. “Del M5s di mio padre non è rimasto niente”. E l’alleanza col Pd? Il campo largo? “Alleanze propedeutiche alla settimana successiva in cui vengono sancite. Risultato? Fallimento assicurato”.