(foto Ansa)

tra i dem

Delrio contro il Pd all'assalto delle paritarie: “Sono scuole pubbliche”

Luca Roberto

Dal Nazareno piovono critiche sul voucher proposto da FdI. "Ma il principio secondo cui sono istituti meritevoli di sostegno non va messo in discussione", dicono i cattolici del Pd

Il principio per cui si riconosce uguale importanza alle scuole statali e alle scuole paritarie io credo che vada difeso. Non è questo che deve essere messo in discussione. Del resto è stata la sinistra, con la legge del 2000, la prima a normare l’ingresso degli istituti paritari nel sistema scolastico italiano”. Il senatore Graziano Delrio, esponente dell’area cattolica del Pd, ex ministro dei Trasporti, è sempre stato sensibile all’argomento. Negli anni del Covid si fece promotore di una richiesta di maggiori sostegni verso gli istituti paritari, penalizzati dalla pandemia (alla fine il Parlamento intervenne con uno stanziamento da 300 milioni di euro). E, da cattolico, ha spesso riconosciuto l’importanza di un attore scolastico che completa l’offerta formativa del paese. La posizione del senatore dem è, insomma, qualcosa di almeno un po’ distante da alcuni strali che si sono sentiti nel Pd in queste ore, e cioè da quando si è saputo che uno degli emendamenti alla manovra presentati da Fratelli d’Italia vorrebbe introdurre un voucher da 1500 euro per incentivare le iscrizioni alle paritarie. “Una goccia in mezzo al mare, vista l’entità dell’intervento economico”, la definisce Delrio. Che però ci tiene a ribadire come non “debba essere usata per mettere in contrapposizioni istituti statali e paritari. Perché quel che servirebbe, semmai, è una maggiore coerenza. Nel senso: non è che do un segnalino da una parte. E poi dall’altro blocco le assunzioni dei professori. E’ chiaro che la scuola italiana ha bisogno di interventi a 360 gradi”, dice ancora l’ex ministro. 

 

Fatto sta che almeno in  alcune prese di posizione, gli esponenti del Pd sono sembrati posizionarsi contro il finanziamento alle paritarie. Una specie di reazione, di tic, la solita lamentela verso i “finanziamenti ai privati”, a discapito del pubblico. “Il tema non sono le paritarie. Loro stanno smantellando il pubblico per privilegiare il privato in tutti i settori, dalla scuola alla sanità ai trasporti”, è stata per esempio l’analisi di Marco Furfaro, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali alla Camera. Sempre secondo il ragionamento di Furfaro, “in un momento drammatico come questo, in cui non si assumono i precari, ci sono scuole pollaio, non ci sono soldi per il rinnovo contrattuale degli insegnanti, le scuole di mezza Italia non hanno il tempo pieno, non c’è spazio per un voucher di 1500 euro per le scuole private. Se si vuole davvero assicurare il diritto allo studio quella cifra andrebbe spesa per la fornitura gratuita dei libri di testo, a o sostegno della mobilità degli studenti”. Eppure, come analizza ancora Delrio, “nel momento in cui non c’è discriminazione di accesso, non c’è contrizione delle libertà d’insegnamento, le scuole paritarie sono riconosciute come scuole pubbliche. Fanno parte e stanno dentro al sistema scolastico nazionale”. Sono definizioni, per altro, adottate proprio dalla legge fatta con D’Alema premier di quasi venticinque anni fa. Che cozzano enormemente con la lettura di un opposizione che continua a insistere, non solo in ambito scolastico ma anche universitario o nella sanità, sulla preferenza esclusiva di questo governo per i privati.

 

Mentre secondo la responsabile Scuola nella segreteria del Pd Irene Manzi l’emendamento di Fratelli d’Italia “punta a dividere” le forze politiche, ci sono state altre voci del mondo cattolico dem che seguono la posizione di Delrio: “La presentazione dell’emendamento a sostegno delle scuole paritarie è una bandierina: i 65 milioni stanziati sarebbero il 9 per cento degli oltre 700 milioni storicamente stanziati a bilancio - ogni anno e anche quest’anno - per il loro sostegno”, hanno detto Silvia Costa e Stefano Lepri, membri della direzione nazionale Pd. “Insomma, siamo di fronte a una mancetta, discutibile anche perché in questa legge di Bilancio si riducono i fondi per il diritto allo studio. Resta tuttavia indiscutibile il principio sancito dalla legge Berlinguer, secondo cui le scuole paritarie sono a tutti gli effetti scuole pubbliche, anche se non statali, quindi meritevoli di sostegno”. Una linea che sembra fare da pieno contraltare alla lettura dello “smantellamento del pubblico per fare spazio al privato”.

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  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.