Lo scenario

Il piano di Vicenzo De Luca: dimissioni anticipate e voto subito. Schlein cerca Cantone

Carmelo Caruso

La mossa del govenatore assediato: dimettersi prima della scadenza, sfidare Meloni, Schlein, ed entro 90 giorni andare al voto. La segretaria dem vuole il magistrato. Il negoziato: proporre a De Luca, di candidarsi a Salerno

La cazzimma, la mossa, di Vincenzo De Luca, questa: dimettersi da presidente della Campania, a breve, convocare le elezioni, entro 90 giorni, anticipare le azioni del governo Meloni. L’azzardo napoletano, il colpo di teatro, “na fint e Maradona”, sarebbero le dimissioni anticipate di De Luca. Per il Pd nazionale è “un’ipotesi da non escludere”. La legge regionale campana, recentemente approvata, che permette a De Luca di correre ancora, per il suo terzo mandato, sarà probabilmente impugnata da Meloni ma De Luca  potrebbe giocare d’anticipo. Dimettersi subito, dopo aver approvato la legge Finanziaria regionale, e convocare le immediate elezioni. Da statuto le convoca lui. Può farlo, già a dicembre, prima di Natale. Da quel momento scattano 90 giorni e si va al voto. Il rischio è  un contenzioso giuridico. Il grande problema? I consiglieri perdono almeno sei mesi di indennità. A Napoli, la destra è convinta che la Corte Costituzionale non possa che definire illegittima la norma approvata, dato che la legge elettorale regionale rinvia, a sua volta, al  Tuel, il testo unico sugli enti locali. In breve: si parifica il mandato del presidente di regione a quello dei sindaci, da qui il divieto di non superare  i due mandati. De Luca ha già ricevuto il sostegno di Renzi e ha fatto sapere che correrà ugualmente così come Schein ha fatto sapere che il Pd non ricandiderà De Luca. Ha una sorpresa, la sua. Il candidato della segretaria per la Campania sarebbe il vecchio nome-sogno di Renzi, Raffaele Cantone. Se Cantone dovesse candidarsi, la destra ha un solo nome spendibile. L’elezione avrebbe come tema la legalità, la sicurezza e il solo candidato possibile è il ministro dell’Interno,  Piantedosi. Ci sarebbe un’altra uscita di scena a cui pensa il Pd, un negoziato: proporre a De Luca la candidatura a sindaco di Salerno. E’ il ritorno a casa, la sua Elba, se De Luca, si dice a Napoli, “non fa’ uno e novanta” o non va a “scugnare lo strummolo”, non rompe il giocattolo. I novanta giorni di De Luca, l’ imperatore con cazzimma.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio