Il retroscena
Gualtieri alla sindaca di Amsterdam: "Tra i biancocelesti le posizioni antisemite sono una minoranza"
Il sindaco di Roma telefona all'omologa dopo lo stop alla trasferta dei tifosi della Lazio: "Il club di Lotito in campo per emarginare le frange estremiste"
Il no alla trasferta dei tifosi della Lazio ad Amsterdam per seguire il match contro l'Ajax del 12 dicembre è un caso politico e diplomatico tra Italia e Olanda. Il ministro dello sport Andrea Abodi ha parlato di "vicenda sconvolgente".
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri invece ha telefonato all'omologa di Amsterdam, Femke Halsema, per protestare in maniera garbata contro questa decisione.
Da quanto risulta al Foglio, il primo cittadino della Capitale (che per inciso è un grande tifoso della Roma) le ha fatto un ragionamento di questo tipo: "Pur comprendendo i timori seguiti alle recenti violenze e al clima creatosi ad Amsterdam dopo la partita dello scorso 7 novembre, a stragrande maggioranza dei tifosi laziali non ha alcun legame con posizioni antisemite, razziste e violente e che le azioni di una piccola minoranza di tifosi non può consentire alcuna generalizzazione".
Tutto nasce da un'altra partita quella dello scorso 8 novembre, sempre in Olanda, fra gli israeliani del Maccabi e l'Ajax finita con la caccia all'ebreo.
Gualtieri ha anche specificato alla sindaca che la società guidata dal presidente Lotito è "una società sana ed è da sempre fortemente impegnata ad emarginare queste frange estremiste che danneggiano l'immagine della squadra e della città, un fenomeno purtroppo presente in tante tifoserie calcistiche".
Il sindaco - pur rispettando la decisione di Halsema, fa sapere - si è comunque detto "disponibile a qualunque forma di collaborazione qualora potessero emergere disponibilità a rivedere la decisione presa anche per tutelare le migliaia di tifosi della Lazio che hanno speso soldi per prenotare la trasferta".