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Nel 2019 il sì a von der Leyen aprì la strada al governo Pd-M5s. Oggi Schlein e Conte la rinnegano

Ruggiero Montenegro

Il leader del M5s si dimentica del suo passato e attacca: "Grave errore del Pd votare Ursula". Mentre la segretaria dem fa l'equilibrista, nonostante i suoi parlamentari abbiano votato a favore della Commissione: "Non la sentiamo nostra" 

Adesso la disconoscono tutti. Ursula von der Leyen? “Per me il Pd ha commesso un grave errore politico. Non è tanto ritrovarsi a votare con Meloni la nuova Commissione europea, per me è un grave errore di prospettiva politica. Lo pagheremo tutti”. Giuseppe Conte la mette così, tira un altro colpo al campo largo. Lo fa da Bologna, nella culla dem, ospite ieri degli Stati generali della ripartenza, in un forum dove a fare gli onori di casa ci sono il sindaco Matteo Lepore e il neo governatore Michele De Pascale.

L’ex premier ne approfitta per compiere un'altra giravolta, cancellando il suo passato, e per punzecchiare i democratici. Qualche ora prima, era stata Elly Schlein, alleata e rivale, a rinnegare von der Leyen a tempo di record. La Commissione Ue? “E’ giusto che parta, ma non la sentiamo nostra”, le parole della segretaria nel tentativo (un po’ contorto) di spiegare in direzione Pd il sì dei suoi europarlamentari a Ursula. Il M5s stelle invece a Strasburgo ha votato contro, lo aveva annunciato già da qualche mese, anticipando l’ennesima divisione tra le principali forze di opposizione. 

E pensare che nel 2019 invece fu proprio il voto a favore di von der Leyen a creare le basi dell’intesa rossogialla, che qualche mese dopo avrebbe varcato la soglia di Palazzo Chigi. Quel voto europeo, la nascita della maggioranza Ursula, vide insieme Pd e M5s per la prima volta. Mentre la Lega, che allora governava con i grillini, si schierò all’opposizione europea prima che Matteo Salvini completasse l’opera al Papeete.

Di lì a poco sarebbe arrivata anche la famosa dichiarazione di Biarritz quando, nel corso del G7 francese, Conte archiviò definitivamente il suo primo governo: “Quella con la Lega è una stagione politica finita, e non si potrà riaprire”. Avanti un altro, ecco l'esecutivo Pd-M5s. Erano altri tempi e altre percentuali. Oggi al contrario non solo von der Leyen non piace più a nessuno, ma diventa anche l’occasione per riscaldare il clima nel campo largo.
 

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