L'offensiva del comico
Grillo prepara la diretta contro Conte. Il fondatore rivuole nome e simbolo
Con un post sui social (con tanto di foto con Casaleggio senior) il garante avverte: "Ho un delicato messaggio da annunciare". Tutti pensano voglia riprendersi il contrassegno del Movimento per rottamarlo. Conte per ora fa spallucce
Uno scatto di due sguardi che si incrociano ormai 15 anni fa. Sono Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio agli albori dell’avventura politica del M5s. Sarà la foto che il comico fondatore vuole apporre sulla lapide di un movimento che considera ormai defunto? Lo scopriremo questa mattina. Lo scatto infatti è stato pubblicato ieri sui social da Grillo accompagnato da una didascalia: “Collegatevi sul mio blog, sul mio canale Youtube e sulla mia pagina Facebook. Ho un delicato messaggio da annunciare”. Vorrà recitare un necrologio politico? Per il fondatore in ogni caso è tempo di sferrare l’ultimo attacco: riprendersi il simbolo e il nome e mandare tutto in soffitta. Senza nemmeno aspettare giovedì quando saranno aperte le urne digitale per confermare il voto che ha cancellato il garante, e quindi lui, Beppe Grillo, dallo statuto del M5s, oltre aver archiviato la regola dei due mandati. I fan del fondatore invitano al non voto per evitare che venga raggiunto il quorum del 50 per cento più uno. Ma Grillo vuole fermare tutto già prima.
Dunque, a che ora è la fine del mondo? Per questa resa dei conti a 5 stelle il fondatore ha scelto un orario particolare: le 11.03. Un indizio? Nessuno lo sa. Come quasi nessuno sa cosa di preciso Grillo dirà. A interpretarlo ci pensano i vecchi amici Elio Lannutti, il prof. Paolo Becchi e l'ex ministro Danilo Toninelli. "Racconterà verità scomode", "Farà ricorso contro lo statuto del 2021", "Si riprenderà il suo Movimento". Tutti comunque concordano su un punto: rivendicherà i suoi diritti sul nome e sul simbolo. Non solo giuridicamente, come prevede una sentenza della Corte d’Appello di Genova del 2021. Poco importa che il comico vi abbia rinunciato in cambio di una manleva sulle sue spese legali. Ma questa manleva, da quando il comico parla pochissimo, non serve più e così ora Grillo vorrebbe invalidare l’accordo. E Conte? Dal canto suo l’ex premier rivendica: “Ha chiesto di rivotare e lo faremo”. E anche a via di Campo Marzio ostentano indifferenza: “Ma non vi interessa di più Conte con gli operai Stellantis a Pomigliano?”. Da queste parti descrivono ormai Grillo come il protagonista del film il Petroliere di Paul Thomas Anderson, precipitato, al limitare degli anni, in un cinismo e in una misantropia senza riscatto. Più prosaicamente: un vecchio rompicoglioni.