Il racconto

Cinema Salvini. Il Congresso lombardo è da comiche. Ora la carta per pacificare è Guidesi

Carmelo Caruso

Non c'è pace in Lega. Romeo e Toccalini non vogliono mollare, a Bergamo si confrontano e finisce in autoanalisi Lega. Dopo Molteni, Iezzi, ecco che la soluzione potrebbe essere il giorgettiano Guidesi

Continuano le avventure del ragionier Salvini, il Fantozzi in Lombardia. Il pre Congresso della Lega Lombarda (si vota il 15 dicembre) è più comico dei film di Villaggio. Aggiorniamo: Max Romeo e Luca Toccalini, i candidati, sono testa a testa (anche testata a testata). Novità: arriva Guido Guidesi, il quasi Giorgetti con la barbetta da viennese. A Bergamo, lunedì sera, c’è stato il confronto tra i candidati e se ne sono sentite di tutte le polente. Si sono imbucati pure i giornalisti che hanno stenografato (il servizio d’ordine fa ormai entrare sia Carola Rackete sia Ilaria Salis basta che facciano numero e calore). Per Toccalini lo scarto  con  Romeo sarebbe di dieci delegati.  Questa è la versione del Toc Toc. Romeo? Lo abbiamo chiamato ma nulla (non vuole giocare la carta vincente, il fratello Filippo Champagne, idolo della Zanzara. Peggio per lui). Il terzo candidato Invernizzi è fuori gioco ma fa l’outsider. Non molla. Ma neppure Romeo e neppure Toccalini.

 

Attenti che la storia sfiora anche nostra signora Evita Melon. Che fare? Salvini si vede sempre più costretto a decidere, povero lui, perché se c’è una testa a testa, la scusa, del Salvini padre di famiglia, è: “Così avremo la Lega lombarda dilaniata”. Altro che, se dilaniata. Nella formidabile serata, bergamasca, un seguace di Romeo si è alzato e ha detto: “Io chiedo le primarie per scegliere i deputati”, al che il Toc Toc ha replicato: “Con le primarie non avresti avuto Romeo in Parlamento (da Monza è stato candidato a Varese, e Candiani spostato nel seggio di Busto Arsizio). Romeo si è scagliato contro la proposta del Toc Toc, l’esame di militanza degli iscritti (vecchia pratica Lega, ogni militante a fine anno sosteneva un esame, del tipo: quanti gazebo hai fatto?) e notato: “Già non abbiamo militanti, pensa te se facciamo l’esame”. Invernizzi dice basta alla Lega frisella: “Sono stato commissario Lega in Calabria e ho visto cose che voi umani”. Per la matematica Romeo vince di poco, ma nella Lega, non funziona così. Si era pensato a Nicola Molteni come segretario pacificatore (ma Evita Melon non vuole che il sottosegretario di Piantedosi, al ministero dell’Interno, sia anche segretario della Lega lombarda). Niente da fare. L’altro nome era il pugilatore Igor Iezzi, uno che come Valditara riesce a litigare pure quando fa la fila al supermercato. Divisivo. Nulla. La soluzione a cui pensa Salvini sarebbe Guido Guidesi, assessore regionale di Attilio Fontana, uno che è destinato a fare il governatore in Lombardia, un Giorgettino-giorgettiano (i giorgettini usano come emoticon la faccia di Giorgetti con la maglia del Flamengo e se le spediscono come pollicione). Due conti: al sud la Lega frisella, al nord la Lega Fantozzi. Salvini? Ha ragione: la Lega è un partito nazionale. Sapore genuini e grande cinema italiano.

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio