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strategie e posizionamenti

Forza Italia vola in America a caccia dei nuovi repubblicani targati Trump

Ruggiero Montenegro

Una delegazione forzista, guidata da Bergamini, è a Washington per l’International democracy union, forum che riunisce i partiti della destra moderata in tutto il mondo (c'è anche FdI). La responsabile esteri ha incontrato esponenti politici, think tank e fondazioni. Così Tajani si accredita sulla nuova scena politica americana e si prepara al ritorno del Tycoon

Forza Italia è volata in America, a Washington, a caccia dei nuovi repubblicani targati Trump. L’occasione è l’International democracy union, forum che riunisce oltre 80 partiti della destra moderata mondiale.  Vi ha aderito da anche FdI, presente con il deputato Antonio Giordano. 

A guidare la delegazione forzista, Deborah Bergamini, la responsabile esteri del partito. Con lei il segretario internazionale dei Giovani di Forza Italia Ludovico Seppilli e soprattutto Manfred Weber, leader del Ppe. 

Bergamini con Weber sta incontrando in questi giorni vari membri del Congresso, esponenti politici che entreranno a vario titolo nella prossima amministrazione Trump: tra questi Newt Gingrich, ex speaker del Congresso; ⁠Stephen Harper, ex primo ministro del Canada e poi Pete Ricketts  e Michael Whatley, rispettivamente senatore e presidente del Partito repubblicano, e l'ex governatore della Florida Rick Scott. 

In questo modo Tajani comincia a prepararsi al bis di Trump, ai dazi minacciati. Una questione che si ritroverà ad affrontare in sede italiana ed europea – una larga parte delle politiche commerciali passa da Brxuelles. Ma la visita di questi giorni – il l'evento va in scena dal 3 al 5  dicembre – ha anche un senso più politico e permette al leader di Forza Italia di accreditarsi sulla scena americana, per non lasciare le relazioni con il neo presidente agli alleati sovranisti, a Meloni e Salvini.

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