Marco Osnato (LaPresse)

il colloquio

Osnato (FdI): "Le agenzie di rating riconoscano stabilità e crescita dell'Italia. In Ue altri paesi vanno peggio”

Ruggiero Montenegro

Il presidente della Commissione Finanze: "Abbiamo un grande problema di debito pubblico e questo incide sulle valutazioni. Ma non si può non notare come il nostro paese negli ultimi anni abbia invertito la tendenza. La Francia ha più difficoltà di noi, ma viene trattata meglio"

Per l’Italia, dice Marco Osnato, è arrivato il momento di passare all’incasso. “Abbiamo storicamente un grande problema di debito pubblico e questo naturalmente incide sulle valutazioni economiche. Ma non si può non notare come il nostro paese negli ultimi anni abbia invertito la tendenza, lo conferma anche la Commissione europea. Adesso ci aspettiamo che anche gli istituti di credito e quelli di rating lo riconoscano”. 

Il deputato meloniano, presidente della commissione Finanze della Camera, rivendica i risultati del governo, la sua stabilità. Un dato che – sottolinea – risalta ancor di più nelle ore in cui la Francia precipita in una nuova crisi politica e la Germania, l’altro paese di riferimento per l’Italia, ha già indetto elezioni anticipate. Eppure le principali agenzie di rating – da Standard & Poor’s a Moody’s e Ficht – offrono un’altra fotografia dello scenario economico. L’Italia è indietro. “Negli ultimi mesi qualcosa si sta muovendo, in termini positivi, il nostro rating è migliorato. Lo si deve alle politiche messe in campo. Siamo il primo paese Ue a essere tornato in avanzo primario”. Merito di questo governo ma anche di quelli precedenti, concede Osnato: “Se si fa eccezione per il periodo Covid, siamo stati in avanzo quasi sempre negli ultimi 25 anni. Nonostante tutto, quasi per paradosso, siamo un paese virtuoso. Gli italiani hanno fatto molti sacrifici in questi anni, tuttavia non stanno ancora godendo di tutti i benefici che meriterebbero”.

Le ragioni, secondo l’esponente di FdI, sono varie. Oggettive in alcuni casi, mentre altre volte si tratta di motivazioni più discutibili: “Abbiamo un altissimo costo del debito pubblico, sopratutto se confrontato ad altre nazioni che non vivono una situazione più florida della nostra, la Francia è il caso più evidente”. Che intende?. “Il debito pubblico di Parigi non è basso. La Francia in questa fase ha più difficoltà di noi, eppure – rileva Osnato – gode di tassi di interesse minori”. Come mai? “Le agenzie di rating, che poi influenzano le banche, sono diventate ormai una sorta di ente certificatore dello stato di salute delle nazioni. Ma sappiamo bene che si tratta di istituti privati, orientati da vari interessi. Anche da quello che scrivono i giornali e quindi dalla rappresentazione che si fa di un paese. Credo che anche noi, come italiani, dobbiamo cominciare a rappresentarci in maniera diversa”. In questo senso, aggiunge il deputato,  “la presidente Meloni e il ministro Giorgetti si stanno muovendo bene. Di altri invece mi pare non si possa dire lo stesso”.

Osnato, parla di Pd e M5s? Non si fa anche così l’opposizione? “Alcuni partiti continuano a dipingere l’Italia come il crogiuolo di tutti i mali del mondo.  Parlano di un’economia al collasso. Allo stesso modo anche alcuni giornali non aiutano, in una curiosa corrispondenza con la stampa straniera”. Qualche settimana fa anche Sergio Mattarella si è rivolto alle agenzie di rating, invitandole a riconoscere i risultati dell’Italia. “Personalmente ho apprezzato molto, il presidente ha difeso un interesse nazionale. Mattarella conosce bene certe dinamiche. Penso inoltre che quella esortazione non fosse rivolta solo agli organi internazionali, ma anche a qualcuno qui da noi”, dice ancora Osnato ricordando le parole del capo dello stato su Raffalele Fitto, prima del voto sulla vicepresidenza europea. “Come si dice: parlo a nuora perché suocera intenda”. 

Due giorni fa intanto sono arrivate le nuove stime dell’Ocse, che tagliano la crescita per il 2024: 0,5 (0,9 per il 2025). Lo stesso ha fatto ieri l'Istat, mentre il governo indicava una crescita all’un per cento circa. C’è da preoccuparsi? “Per  quanto riguarda l’anno in corso, il ministro Giorgetti è stato chiaro nel dire che non ci sono particolari preoccupazioni. Sugli anni successivi, io sono ancora più ottimista. Detto questo, prendiamo molto seriamente le indicazioni Ocse, non possiamo fare finta di niente e ne terremo conto”, risponde il presidente della commissione Bilancio. “Allo stesso tempo guardiamo con attenzione anche a quanto di buono evidenzia l’Ocse, confermando che l’Italia è uno di questi paesi che va nella direzione giusta sui principali indicatori economici. La linea è positiva, più di altri importanti paesi dell’Ue. In una congiuntura sfavorevole per tutti, l’Italia resiste”.

Infine il capitolo Unicredit, alle prese con Bpm. Come andrà a finire e cosa si augura FdI? “Auspico che in Italia, invece di un bipolarismo, si crei un multipolarismo bancario dove crescano sempre di più istituti in grado di affrontare le grandi sfide economiche. Ma attenzione – conclude Osnato – noi possiamo solo dare un’opinione. Non sta alla politica dirigere il mercato, che ha le sue regole”

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