L'intervista

Musk contro il Pd su Starlink. Nicita: “Ormai tocca a noi fare i sovranisti”

Gianluca De Rosa

Il miliardario americano ricondivide un post contro il partito di Elly Schlein che aveva presentato un emendamento per impedire l'utilizzo della tecnlogia Starlink per connettere a internet via satellite le aree grigie del nostro paese

Alla fine è intervenuto direttamente Elon Musk. Su X il miliardario americano ha ricondiviso un post del vicepremier leghista Matteo Salvini: “Provare a impedire ai cittadini di essere potenzialmente connessi con rete satellitare tramite Starlink solo perché  Musk è in ottimi rapporti con il governo. A sinistra non finiscono mai di stupire. Semplicemente ridicoli”. Ieri in commissione il blocco di emendamenti “anti Musk” del Pd  è stato interamente bocciato dalla maggioranza. “E però – ci dice Antonio Nicita, senatore dem e firmatario degli emendamenti – alla fine il governo ha dovuto darci ragione”. A scatenare il maggior numero di polemiche era stato l’emendamento che chiedeva di escludere “la tecnologia satellitare di soggetti terzi dall’accesso alle risorse Pnrr già oggetto di gara e assegnate agli operatori di telecomunicazione”. In pratica si chiedeva di escludere l’azienda di Musk, Starlink, dal piano per connettere le cosiddette aree grigie che rientra tra gli obiettivi finanziati dal Pnrr. L’Italia però è in grave ritardo. E’ per questo che il sottosegretario all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, aveva pensato di chiedere aiuto a Musk.

 

Secondo voi invece il governo vuole favorire l’imprenditore americano? “La sensazione oggettivamente c’è”, dice Nicita. “In Lombardia Starlink ha già iniziato le sperimentazioni, senza che nessuno ci abbia spiegato come questo operatore sia stato selezionato”. “Ma c’è molto di più – prosegue il senatore del Pd – con quell’emendamento abbiamo posto due questioni, una giuridica e una tecnologica, sulle quali alla fine il governo ha comunque dovuto ammettere la fondatezza delle nostre ragioni”. Ci spieghi bene. “Le gare Pnrr per connettere le aree grigie sono già state vinte da due operatori, Open Fiber e Fibercoop, quindi al massimo possono essere riviste le autorizzazioni a questi due operatori per permettere loro di fare contratti con altre aziende che usano altre tecnologie per fare più in fretta, ma non può essere direttamente il governo a distrarre fondi Pnrr già assegnati per affidarli senza alcuna selezione a un privato. Poi c’è la questione tecnologica”. Ovvero? “La tecnologia satellitare, non solo quella di Musk, non consente di raggiungere i 300 mega di download previsti come minimo dai bandi e dagli obiettivi europei, quindi non si può usare quella tecnologia, non è un sostituto valido della fibra, permette senza’altro un buona connessione, se un privato vuole usarla non c’è problema, ma quando si usano fondi pubblici vanno garantiti standard minimi”. E con il ritardo come si fa? “Si potrebbe ad esempio usare la tecnologia Fix wireless access che porta la fibra fino a un certo punto e poi attraverso un ripetitore wireless  consente di connettere un’area di circa quattro chilometri, ci sono già operatori come Linkem ed Eolo che possono garantirla”.

 

E però intanto è dal 2014 che in attesa che Open Fiber e Fibercoop coprano tutte le aree bianche e grigie, che i paesi di montagna e le aree interne del nostro paese rimangono senza connessione, non siete voi del Pd che vi battete per evitare lo spopolamento di queste aree ? “Capisco la questione dei ritardi, ma è come dire ‘allora teniamoci il rame che a 100 mega ci arriviamo lo stesso’. A mio avviso il satellitare al massimo può essere usato per fornire una connessione in attesa che finisca il lavoro di mappatura, ma, come ammesso anche dal governo che pure ha bocciato il nostro emendamento, non con fondi Pnnr, a meno dal non voler cambiare il Pnrr stesso”. Avete paura ci siano anche rischi per la sicurezza dei dati? “Non credo che per le scelte politiche di Musk la sua rete sia più o più meno, però stupisce che chi fino a qualche anno fa  gridava al sovranismo digitale, all’idea che i nostri dati non dovessero essere depositati negli Usa, oggi faccia di tutto per aiutarlo solo perché è il principale sostenitore di Trump, paradossalmente oggi i sovranisti digitali siamo diventati noi del Pd”. Dica la verità, un po’ ce l’avete con Musk, avete presentato anche un altro emendamento che non consente a proprietari di grandi piattaforme come X di offrire servizi di telecomunicazione come Starlink. “Anche in questo caso – dice Nicita – non è una questione personale nei confronti di Musk, si tratta semmai di  un tema serio che riguarda ad esempio anche Amazon. Queste piattaforme forti del numero sterminato di utenti che hanno potrebbero entrare nel mercato delle telecomunicazioni arrivando persino a offrire la connessione gratis per attirare clienti, distruggendo il mercato come lo conosciamo oggi”

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