Il colloquio
“Il nostro riformismo è un modello per il Pd”, dice la sindaca di Bergamo
Parla Elena Carnevali: "Bergamo miglior provincia per la qualità della vita ci riscatta dal Covid. Il nostro sistema funziona. I sindaci siano centrali nel progetto del Partito democratico"
“Se guardo solo alla Lombardia, dove noi sindaci di sinistra amministriamo dieci capoluoghi su dodici, direi che il segno del riformismo municipale è evidente. Un modello di buon governo che merita di essere valorizzato, di essere centrale all’interno del Pd”. Elena Carnevali è la sindaca di Bergamo. Ovvero della città che insieme alla sua provincia è stata riconosciuta dal Sole 24 ore come quella con la miglior qualità di vita in Italia. “Un risultato che premia un lavoro di lungo corso, iniziato con i dieci anni di Giorgio Gori. E sintomo di una provincia che oramai ha reso un punto di forza il cosiddetto Sistema Bergamo: quella capacità del territorio di stringere alleanze con il mondo produttivo, con il terzo settore, facendosi promotori di azioni di sviluppo che guardino all’innovazione. Con un grande investimento che serva a rendere il territorio al massimo delle sue potenzialità”. E in effetti, guardando ai sindaci del Pd (Carnevali è uno di questi), il messaggio che proviene dal capoluogo bergamasco è quello di una classe dirigente che può rivendicare i suoi successi. Soprattutto per l’abilità di aprirsi a mondi, come l’imprenditoria, che non sempre i dem sono in grado di rappresentare. “L’elezione alle europee di ex sindaci come Gori, come De Caro, Nardella, ma anche la vittoria in Emilia-Romagna di un ex primo cittadino come De Pascale, ci dice proprio quanto sia importante questa classe dirigente espressione di buona amministrazione. Anche sul nostro territorio, un sindaco come quello di Treviolo Gandolfi è stato eletto presidente dell’Unione delle province italiane. E’ un segnale per chi è convinto che la produzione di ricchezza sia il prerequisito per poterla redistribuire”.
Tornando al modello Bergamo, Carnevali al Foglio dice che il riconoscimento del Sole 24 ore “è anche un messaggio di speranza dopo quello che abbiamo vissuto durante la pandemia. Abbiamo reagito e da un lato abbiamo fatto nostra l’attenzione ai temi ambientali, su sanità, cultura e innovazione. Dall’altro abbiamo puntato su un sistema municipale che ci ha visti giocare ad esempio, con Brescia. Qualcosa che non ha riguardato solo le amministrazioni ma anche le due i sistemi confindustriali locali”. Eppure, nonostante l’etichetta di “miglior provincia d’Italia per qualità della vita”, nonostante un’Atalanta che vola, riuscire a restare lì in alto richiede un lavorio continuo, che non si ferma mai. “La parabola dell’Atalanta, che veniva ritenuta una provinciale ed è riuscita a ritagliarsi una dimensione oramai europea, credo sia una parabola per quel che può essere il nostro territorio. Di certo la squadra è uno dei nostri più grandi ambasciatori”, dice la sindaca Carnevali. “E’ lo stesso atteggiamento che abbiamo noi quando vogliamo confrontarci con le città di pari dimensioni a livello europeo. O quando sottoscriviamo progetti ambiziosi come essere una delle 119 città a livello internazionale che si impegnano a ridurre i livello di CO2. Come si cresce? Completando progetti come quello della stazione europea, i collegamenti tra Milano e Orio al Serio, la nuova Tranvia delle valli, puntando sulle potenzialità dei quartieri. La cifra è sempre quella della collaborazione tra il pubblico e i privati”. Il Pd prenda nota se vuole ambire a quel che in città per adesso si dice solo sottovoce: scudetto.