Il ruolo dell'Italia in Europa e nei conflitti. Meloni parla alla Camera prima del Consiglio Ue
"La nostra straordinaria stabilità è un capitale da mettere a frutto". In agenda a Bruxelles il 19 dicembre la situazione in Ucraina e in medio oriente. La premier parla anche di migranti e crisi dell'auto
La premier Giorgia Meloni parla alla Camera dei Deputati per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre. In Aula la accolgono gli applausi della sua maggioranza, alla quale però mancano i leghisti, che disertano i propri banchi. "Il prossimo Consiglio europeo sarà il primo della nuova legislatura europea e del presidente Antonio Costa" che ha espresso la volontà di "rendere i lavori più snelli e concreti", ha detto Meloni. Lavoreremo focalizzandoci "nelle questioni di carattere strategico", ha aggiunto, affermando di condividere l'impostazione del presidente Costa. "Abbiamo bisogno di focalizzare la nostra attenzione sulla missione dell'Europa", ha aggiunto. "Di fronte a sfide sempre nuove, sempre più complesse, e stante il concreto rischio di marginalizzazione se non addirittura di irrilevanza che l'Unione Europea fronteggia in diversi ambiti, settori e quadranti geopolitici, abbiamo bisogno di focalizzare la nostra attenzione su quale debba essere invece la missione dell'Europa, partendo
dalle ragioni profonde che ci tengono insieme".
Il ruolo dell'Italia in Ue
"Stop al mantra del presunto isolamento internazionale dell'Italia. Il governo italiano è sempre più indicato dagli osservatori internazionali come centrale in varie dinamiche e, al di là delle posizioni politiche, questo dovrebbe inorgoglire tutti", dice la presidente del Consiglio. "Nonostante le aspre polemiche dico che con la nomina di Fitto in Ue è 'missione compiuta", ha detto Meloni. "Credo che il ruolo assegnato sia adeguato al peso della nostra nazione in Europa, si conferma la capacità del nostro governo di far valere le ragioni dell'Europa in Italia". "Se oggi l'Italia è al primo posto per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del Pnrr" lo si deve a Raffaele Fitto. La premier ha poi rivolto gli auguri al sostituto di Fitto, Tommaso Foti.
"Vorrei - aggiunge Meloni - che insieme provassimo a fare un salto di livello nel nostro dibattito sull'Europa, nel merito delle scelte da compiere e sul ruolo che l'Italia deve svolgere. È un fatto che la nostra straordinaria stabilità sia un importante capitale che l'Italia può e deve saper mettere a frutto". "Consolidare l'idea di un'Italia stabile consente di rafforzare la nostra cooperazione con i partner, di attrarre investimenti esteri e riportare a casa i nostri 'cervelli in fuga'. Naturalmente il primo dovere per garantire questa stabilità spetta alla maggioranza. Ma il valore aggiunto è una carta preziosa da giocare anche all'interno del Consiglio europeo di giovedì, preceduto dal vertice dell'Ue con i Balcani occidentali, la cui adesione è oggi in cima alle priorità dell'Ue. Nazioni che sono europee per storia e siamo convinti che il loro ingresso nell'Unione sancirebbe la riunificazione dell'Europa".
Il sostegno all'Ucraina
I leader dell'Ue si riuniranno a Bruxelles per discutere "anche delle grandi crisi che stanno sconvolgendo il nostro tempo", aggiunge Meloni, a partire dall'Ucraina, di cui l'Italia difende e sostiene l'indipendenza. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy è stato invitato a Bruxelles, "un'occasione importante per discutere del futuro del conflitto", secondo la premier. I leader dei 27 infatti discuteranno anche della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina in tutte le sue dimensioni, compresi gli ultimi sviluppi sul campo, nonché del sostegno globale che l'Ue continua a fornire all'Ucraina e al suo popolo. Finora l'Ue e i suoi stati membri hanno fornito all'Ucraina sostegno per quasi 124 miliardi di euro. Ieri il governo ha dato l'ok a un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kyiv. Il decreto - il decimo dall'inizio della guerra - sarà illustrato domani al Copasir dal ministro della Difesa Guido Crosetto. "In Ucraina siamo in campo per la costruzione di una pace giusta e duratura, basata sulla carta dell'Onu", ha detto Giorgia Meloni. "Dobbiamo coinvolgere attori globali per raggiungere una pace giusta, l'Italia farà la sua parte", chiede.
Imbarazzo in maggioranza. La Lega non è in Aula. Candiani: "Problemi di calendario e con i treni"
Imbarazzo in maggioranza per l'assenza della Lega e di Matteo Salvini, durante le comunicazioni della premier. Al momemto della pausa l'unico esponente del Carroccio è Candiani: "Perché siamo assenti? Perché non frega niente a nessuno", scherza il leghista che poi aggiunge: "Il problema è questo maledetto calendario che si incrocia con quello della manovra. I miei colleghi arriveranno per votare. Ci sono stati problemi con i treni". Facile il riferimento a Salvini, ma Candiani glissa: "Quanto siete cattivi".
Il medio oriente in crisi
"Da ciò che abbiamo visto accadere in Siria in pochi giorni, la caduta del regime di Assad è una buona notizia, giustamente celebrata dalla popolazione siriana dopo oltre un decennio di guerra civile. Le forze ribelli che si sono affermate sono eterogenee, hanno una diversa estrazione, interessi potenzialmente contrastanti, c'è ovviamente preoccupazione per il futuro della nazione", ha detto Meloni. "L'Italia - aggiunge - unica, tra le nazioni del G7 ad avere un ambasciata aperta a Damasco è pronta a interloquire con la nuova leadership siriana, ovviamente in un contesto di valutazione e azioni condivise con i partner europei internazionali".
"I primi segnali sembrano incoraggianti, ma serve la massima prudenza alle parole devono seguire i fatti e sui fatti giudicheremo le nuove autorità siriane", avverte. "Ma non ci saranno spazi per nuovi nuclei terroristici, ne parlerò a Bruxelles", aggiunge la premier. "I siriani avranno un ruolo guida nella ricostruzione ma avranno bisogno di un supporto europeo" e delle nazioni arabe. L'Italia è da tempo impegnata per favorire dei ritorni "volontari e sostenibili" in Siria. "La recente visita della Commissione di Ursula von der Leyen e l'annuncio di una prossima intesa strategica fra Ue e Giordania" vanno nella direzione di un maggiore impegno strategico nella regione mediorientale, ha spiegato la premier.
Nell sue repliche all Camera, nel pomeriggio, Meloni ha smentito qualunque appoggio del governo italiano al regime di Assad. "Qualcosa vuol dire se in una nota, a firma di uno dei leader della rivolta contro il presidente Assad, l'Italia è il solo stato occidentale espressamente menzionato positivamente, unitamente ad alcuni Paesi del Golfo, per la ripresa dell'attività diplomatica a Damasco. In teoria dovrebbe confermare che non c'è stato da parte dei nostri servizi di intelligence, né da parte del governo, tramite i servizi di intelligence, nessun appoggio al precedente regime siriano. Anche il fatto di tenere e lo rivendico un'ambasciata aperta a a Damasco, non è un riconoscimento del regime", sottolinea: "Tra l'altro immagino che voi sappiate che il nostro ambasciatore non ha mai presentato le credenziali".
Anche sul LIbano, la premier dice che l'Italia farà la sua parte per contribuire al monitoraggio dell'accordo di cessate il fuoco
fra Israele e Hezbollah e garantire la piena sovranità al Libano. "Lo faremo soprattutto continuando a coordinare" il "comitato tecnico
per il Libano, guidato da un generale italiano" e con "i nostri soldati in Unifil che questo governo non ha mai voluto ritirare", ha aggiunto la premier.
Su Gaza e il conflitto tra Hamas e Israele, Meloni dice che è "giusto rinnovare un appello a un immediato cessate il fuoco a Gaza basato sul rilascio degli ostaggi israeliani". "Il nostro obiettivo è di contribuire alla stabilizzazione materiale e sociale della Striscia e dobbiamo lavorare per un processo politico credibile", ha detto Meloni, ribadendo sostegno alla soluzione due Stati. Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas "ha ringraziato l'Italia" che considera "una nazione amica per la sua postura equilibrata e il suo impegno in prima linea", ha ribadito la presidente del Consiglio.
Difesa, Nato e collaborazione Ue-Usa. E il commercio internazionale
"È tempo di "costruire un pilastro europeo della Nato" di "pari peso e dignità" con quello degli Stati Uniti. "È vitale progredire sulla strada dell'autonomia strategica aperta e cercare soluzioni innovative per garantire fondi adeguati ad esempio avviando il dibattito sulla possibilità di emettere obbligazioni europee per gli investimenti della difesa e continuando a spingere per escludere" tali investimenti "dal calcolo deficit-pil sul Patto di stabilità", ha aggiunto la premier. L'Ue deve rafforzarsi in termini di capacità di reazione e sicurezza in qualsiasi scenario. "L'Italia è interessata a contribuire al dibattito su come" trasformare l'Ue "in un fornitore di sicurezza", ha aggiunto la premier. "L'Italia non è disposta a rinunciare a un'eccellenza nazionale come la protezione civile ma possiamo condividere il nostro saper fare con i nostri partner", ha spiegato Meloni.
"È necessario mantenere un approccio pragmatico, costruttivo e aperto" con la nuova amministrazione degli Stati Uniti di Donald Trump, ha detto Meloni alla Camera. Bisogna "sfruttare le aree di potenziale cooperazione Ue-Usa" e cercare di "prevenire diatribe commerciali che certamente non farebbero bene a nessuno".
Anche se non sarà all'ordine del giorno del Consiglio europeo, Meloni parla poi anche dell'accordo Ue-Mercosur. l'Italia condivide la necessità di tornare ad investire in sud America, ma bisogna garantire i nostri agricoltori, sono dunque necessari meccanismi di salvaguardia. Non si tratta di nuovi accordi, ma della sostenibilità di questi accordi, come per l'agricoltura". "Il Mercosur deve garantire crescita anche all'agricoltura europea, ci siamo battuti per far cadere la contrapposizione ideologica tra sviluppo e sostenibilità, stiamo studiando, stiamo proponendo richieste che chiediamo di accogliere, in assenza di questo, l'accordo Mercosur non ci sarà", avverte.
La lotta all'immigrazione illegale
La lotta al traffico di esseri umani resta per l'Italia "una priorità fondamentale". "Il lavoro svolto sinora per rafforzare la collaborazione con alcune nazioni di origine e transito ha contribuito a una riduzione dei flussi del 60 per cento lungo la rotta del Mediterraneo centrale" e "l'Italia ha avuto un ruolo decisivo nel dibattito sulla ricerca di soluzioni alternative" e "l'accelerazione dei rimpatri", ha detto la premier. "È improcrastinabile una revisione del concetto di paese terzo sicuro" e "lo consideriamo importante al fine di fare definitivamente chiarezza su un argomento oggetto di recenti provvedimenti giudiziari dal sapore ideologico". Se tali argomenti "venissero sposati nella loro filosofia di fondo dalla Corte di giustizia Ue rischierebbero di compromettere le politiche di rimpatrio di tutti gli stati membri", ha affermato.
Le relazioni con l'Africa
Le relazioni con l'Africa "sono una parte centrale della politica estera dell'Italia" e "rinnovo la mia soddisfazione per le iniziative" lanciate dalla presidenza del G7, ha detto la presidente del Consiglio. "Costruire non solo con l'Africa ma con tutto il Sud globale un nuovo modello di cooperazione e sviluppo da pari a pari: credo che questa sia una delle principali eredita' della presidenza italiana del G7", ha detto la premier. Il Piano Mattei per l'Africa è "un'iniziativa di interesse nazionale" ma anche "europeo". "Un nuovo partenariato fra l'Ue e le nazioni africane è fondamentale per affrontare le sfide comuni, fra cui il governo dei flussi migratori", ha detto la premier.
La crisi dell'automotive
La questione della competitività europea "rimane centrale", ha proseguito la premier. L'automotive "è un settore fondamentale per la competitività europea" e fra le cause della crisi c'è il "modello di decarbonizzazione basato unicamente sull'elettrico che, se confermato, rischierebbe di portare al collasso dell'intera industria automobilistica europea". "Italia, Repubblica Ceca e altri paesi europei" si sono fatti promotori con un non paper volto "a scongiurare conseguenze irreversibili" e "chiediamo la sospensione delle multe in cui potrebbero incappare alcune case costruttrici" e nel medio periodo ci poniamo l'obiettivo di riaprire il dibattito "sulla neutralità tecnologica", avverte.