Il caso

Variabile Cicalone. Lo youtuber che ambisce al Campidoglio e impensierisce la destra

Ginevra Leganza

Già ospite di Meloni ad Atreju, Cicalone punta al Campidoglio. Mentre FdI non ha ancora un candidato. Perissa: "Porta avanti i nostri stessi temi" 

Roma. Mentre salva le nostre nonne in metro, lo youtuber romano Cicalone incute timore nei Fratelli d’Italia. Anche loro romani. Infonde timore e apprensione un po’ come i borseggiatori che smaschera. Solo che lui, Simone Ruzzi in arte Cicalone, giammai ruberebbe denari. Piuttosto voti. 


La star destro-centrica che la premier Meloni ha convocato ad Atreju settimana scorsa, pare sia infatti un pensiero in più per i Fratelli. I quali, in vista delle elezioni comunali del 2027, non hanno ancora individuato un papabile primo cittadino. “Arriviamo sempre sotto soglia”, dice il deputato romano Francesco Filini. E, nel mentre, il suddetto youtuber avanza. Come l’ombra in un castello vuoto che dichiara, in un’intervista al Riformista, di accarezzare l’idea dell'impegno politico… Con vista Campidoglio, ovviamente. Ipotesi improbabile, commenta Filini, “per la destra che non ha bisogno di un papa straniero”. E che tuttavia, per quanto surreale, accende il faro su una realtà. Ossia la casella scoperta del sindaco di Roma. 


Dal 2013 il centro-destra, che non ha più amministrato la capitale, arranca nell’identificazione di un candidato. “Mancano ancora due anni – ammette Marco Perissa, presidente romano del partito – ed è vero: non abbiamo un’idea. Così com’è vero che i temi di Cicalone sono vicini alla sensibilità della nostra base elettorale: sicurezza e periferie”. Da cui l’apprensione, pare. “E però – continua Perissa – al di là di YouTube, non ci sono proposte d’intervento operativo sui trasporti pubblici, sul principio di rigenerazione urbana. Cicalone, a dirla tutta, è un elettore deluso di Raggi e Gualtieri. Cosa che noi non siamo”. Cosa che i fratelli non sono, sì. Ma a maggior ragione, ove mai Cicalone ambisse davvero al Campidoglio, i voti intercettati sarebbero quelli degli scontenti di Gualtieri. Che forse, con un candidato “molto politico e molto forte” (auspicio di Filini), confluirebbero nel bacino della destra. L’unico problema, a questo punto, è che un tale candidato non si manifesta. E chissà che i milioni di click non si trasformino in milioni di “x”. Da vota Giorgia a vota Cicalone.