il caso
Di lotta e di governo. Il doppio registro di FdI e Meloni su Gualtieri e Giubileo
Mentre la premier parla "di piccolo miracolo civile", elogiando i risultati della collaborazione con il sindaco di Roma e le altre istituzioni, il suo partito porta avanti una aspra campagna contro il primo cittadino dem. Cartelli e manifesti per le vie della capitale con su scritto: "Gualtieri vergogna"
Un Giubileo di lotta e di governo, con vista Campidoglio. Da una parte c’è la premier, Giorgia Meloni, che parla di “piccolo miracolo civile”, della proficua collaborazione istituzionale a tutti i livelli, da Palazzo Chigi all’amministrazione locale. Dall’altro c’è il suo partito che in giro per Roma attacca manifesti e piazza cartelloni per gridare “Gualtieri vergogna”, per accusare il sindaco del Pd e la sua giunta di aver fatto troppo poco: “8 opere concluse su 322 previsti”, si legge su una delle affissioni meloniane comparse negli ultimi giorni. Su di un’altra il primo cittadino romano viene incolpato per la gestione dei trasporti, per i troppi cantieri o per non aver speso bene le risorse ricevute dal governo. Un battage che va avanti ormai da qualche settimana, con tanto di campagna social, report anti-Gualtieri e continue dichiarazioni degli esponenti di FdI – romani e non solo – che non perdono occasione per andare all’attacco del sindaco. Ogni taglio del nastro, che sia una nuova strada o una pista ciclabile – viene presa a pretesto per contraddire la narrazione del Campidoglio, all’interno di quella che da FdI definiscono "operazione verità".
Eppure è stata Meloni, solo qualche giorno fa, a spendere parole che vanno in tutt’altra direzione. Lo ha fatto l’ultima volta durante la cerimonia d’apertura della nuova piazza Pia – uno dei cantieri simbolo, uno stanziamento da 85 milioni di euro – alla vigilia di un Giubileo che porterà a Roma oltre 30 milioni di pellegrini da tutto il mondo. “In questi due anni abbiamo tutti lavorato tanto e bene”, ha detto la premier dopo aver ringraziato, tra gli altri, proprio il sindaco Gualtieri che è anche il commissario straordinario per l’organizzazione dell’evento giubilare. Nel suo intervento Meloni ha quindi citato una serie di opere, alcune già realizzate e altre in via di perfezionamento, oltre al potenziamento dei servizi essenziali. “Risultati importanti che sono stati raggiunti in poco tempo e in uno spirito di collaborazione che ha visto tutti i soggetti coinvolti lavorare con il massimo impegno”, spiegava la premier, citando gli sforzi della cabina di regia, presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che il governo ha istituito per il Giubileo. Un metodo che secondo Meloni può diventare un paradigma di successo. Qualcosa di simile lo ha detto anche lo stesso Mantovano, che più volte ha espresso apprezzamento per il lavoro e l’impegno di Gualtieri.
Ma la politica, si sa, ha le sue regole e i suoi obiettivi. E il Campidoglio è uno di questi. Così, in questo doppio registro meloniano, FdI continua a puntare il sindaco di Roma. Ad Atreju (di cui lo stesso Gualtieri è stato ospite, in un evento sul turismo) è stato dedicato un panel anche alla città di Roma, per elencare le mancanze, vere o presunte, del primo cittadino (che rifiuta ogni addebito). La sensazione è che queste siano le prime avvisaglie di una lunga campagna elettorale in vista delle amministrative previste tra la fine del 2026 e la primavera del 2027. E mentre Gualtieri ha già detto che sarà della partita, pronto a giocarsi i risultati dell’Anno santo e una nuova centralità, i Fratelli preparano il terreno. D’altra parte, quello che ancora manca a FdI è proprio la guida di una grande città e Roma, oltre a essere la Capitale, è quella dove più di tutte la destra è radicata, il primo obiettivo. Nel frattempo si cominciano a delineare identikit, si vagliano nomi, suggestioni e disponibilità. Dopo il flop del tribuno Enrico Michetti, avranno pensato in via della Scrofa, meglio portarsi avanti.