Lega keep calm

Blangiardo e Giovannini spengono la gioia di Salvini: "Per giudicare il nuovo Cds non bastano 15 giorni"

Gianluca De Rosa

Sui social il vicepremier leghista esulta: "In pochi giorni con il nuovo Codice della strada diminuiti morti e incidenti". Ma l'ex presidente dell'Istat e l'ex ministro frenano: "Per giudicare scientificamente gli effetti di un provvedimento del genere serve almeno un anno"

 In un video postato sui social, con tanto di colonna sonora, un Matteo Salvini in primissimo piano esulta così: “I dati dicono che nei primi quindici di attuazione del nuovo Codice della strada i morti si sono ridotti del 25 per cento, da 67 a 50, è qualcosa che dovrebbe rendere orgoglioso me e voi”. Poi con una più sobria nota congiunta di Viminale e Mit il vicepremier e ministro dei Trasporti fa sapere: “Dal 14 dicembre al 28, ovvero nelle prime due settimane di entrata in vigore del nuovo codice della strada, la Polstrada e l’Arma dei Carabinieri hanno rilevato un calo degli incidenti (-2,8%) rispetto allo stesso periodo di un anno fa, ma soprattutto una drastica diminuzione degli incidenti mortali (-20,3%) e delle vittime (-25,4%)”. I fedelissimi del Capitano leghista, ormai in versione Comandante dei vigili, lo seguono a ruota. “Meno 25% dei morti grazie al nuovo Codice della Strada. Caso chiuso”, gonfia il petto su X Alessandro Morelli, ex direttore di Radio Padania e sottosegretario del Carroccio alla presidenza del Consiglio. Ma  davvero si può giudicare un provvedimento con i dati relativi solo ai primi quindici giorni della sua efficacia? “Si può sperare che sia un indizio ma di certo non è una prova definitiva”, dice Gian Carlo Blangiardo, ex presidente dell’Istat, considerato politicamente vicino al Carroccio. “A voler essere ottimisti – spiega al Foglio – può essere un segnale, ma per un bilancio complessivo sono dati troppo prematuri, per un’analisi seria occorre aspettare”.

 

 

E’ d’accordo con lui anche l’ex ministro dei Trasporti e professore di statistica Enrico Giovannini: “Da statistico – dice – posso dire che è importante usare i numeri per confermare l’efficacia del nuovo codice, ma è una cosa che va fatta in un arco di tempo più lungo: ci può essere anche un effetto immediato che però non permane, per questo è necessario aspettare e non affidarsi ai primissimi giorni di efficacia di un provvedimento. La notizia della riduzione del numero di incidenti e morti – aggiunge – è comunque una buona notizia, ma l’efficacia delle norme, qualsiasi norma, deve essere vista nel medio lungo termine”.

Quanto tempo deve passare? Lo spiega Blangiardo: “Se si vuole fare un analisi con validità statistica e scientifica serve, al minimo, un confronto anno su anno, anche se pure così, anche solo in base alle differenze meteorologiche, non si ha un’indicazione del tutto affidabile. Per giudicare davvero gli effetti  servirebbero addirittura più anni, ma già con un confronto annuale ci avviciniamo di più verso un dato affidabile”. Salvini dunque sbaglia? Sta esultando troppo presto? “Ognuno fa le sue scelte”, chiosa sibillino Giovannini. Mentre per Blangiardo: “E’ chiaro che quando c’è un provvedimento così importante si vuole subito dimostrarne l’efficacia. Diciamo che questi dati, pur non avendo un valore scientifico, sono un buon segnale. Vanno presi però un po’ come gli esiti delle prime sezioni scrutinate durante un’elezione: possono indicare una tendenza, ma non è detto che si confermi poi quando lo scrutinio va avanti. Ripeto: per avere una prima indicazione con maggiore valore statistico e scientifico occorre aspettare un confronto su un arco temporale più completo, almeno di un anno”. Concorda pienamente Giovannini: “I dati citati sono comunque a prescindere una buona notizia, ma l’efficacia vera va vista su un arco temporale lungo. Speriamo in ogni caso il nuovo codice sia utile. In Italia l’incidentalità è ancora un problema e da tempo ha un trend stabile. Si è ridotta molto tra il 2000 e il 2015, grazie alla nuove tecnologie per le auto e al miglioramento della sicurezza delle strada, poi, da allora, è rimasta stabile. Dobbiamo auspicare tutti che questa revisione normativa serva a innescare una nuova riduzione”.