L'intervista

Parla Pera: "Il caso Sala lacera come il caso Moro. Dramma umano e di Stato. Vicini a Meloni nella scelta. Silenzio"

Carmelo Caruso

"Siamo di fronte a un dilemma, la premier ha l'istinto di una madre. Ma al tempo stesso ha il peso della responsabilità dello Stato. Stiamo vicini nella sua scelta. Tacere come chiede la madre di Cecilia, donna fiera e commovente"

È il primo a dirlo: “Siamo di fronte a un nuovo caso Moro, un dramma di stato, umano. Sosteniamo Meloni a prendere la decisione che dovrà prendere e che ha toni da tragedia greca”. Marcello Pera, ex presidente del Senato, senatore di FdI, perché il caso di Cecilia Sala è un nuovo caso Moro? “Il dilemma, come proprio i greci lo chiamavano, è chiaro nella sua spietatezza: cedere al ricatto o salvare una persona. Ha ragione la mamma di Cecilia a chiedere il silenzio stampa. E’ una donna fiera e commovente”.

 

Sedici giorni di prigionia, in Iran, a Evin, da ostaggio, sedici giorni in cella. Cecilia Sala è prigioniera e per Marcello Pera c’è solo un precedente che ha lacerato l’Italia: il caso Moro. Pera, si sente di dirlo? “Sì, l’unico precedente è il caso Moro, l’arresto di Cecila Sala è un dramma umano, di stato e ha toni da tragedia greca. Siamo nel mezzo di un dramma dalle tinte e dai toni della tragedia greca antica”. Il Foglio, il direttore Claudio Cerasa, chiede nel suo editoriale di oggi di rilasciare Abedini, l’ingegnere iraniano arrestato. Consegnare Abedini per avere in cambio Sala. Lo hanno fatto gli americani con i loro giornalisti. Abbiamo sempre trattato anche con le bestie, con i terroristi, perché sarebbe lacerante? Cosa ci impedisce oggi di farlo? “Se si cede allo scambio Sala-Abedini, si perde la sovranità e lo stato di diritto italiano; se si resiste all’Iran, si rischia l’incolumità di una cittadina italiana innocente”. Sta facendo un appello alla coscienza degli italiani? Pera cosa intende dirci? “Che occorre essere consapevoli che, comunque se ne esca, qualunque strada si percorra, qualcosa viene sacrificato. Quale diritto ci deve guidare: quello umanitario o quello della giustizia?”. Cecilia Sala è una giornalista, e il Foglio pubblica un elenco, oggi, una lista di cittadini americani rilasciati da Joe Biden negoziando con tagliagole. Pera, non è giustizia riportare Sala più che rispettare la richiesta giudiziaria americana, la richiesta di estradizione per Abedini? “Vorrei osservare che, ad aiutarci, non basta l’appello al cuore, perché anche la giustizia è un bene che ci sta a cuore. Proprio qui sta la tragedia: che non c’è un punto di vista moralmente superiore che risolva il dilemma”. Meloni ha ricevuto la madre di Sala, e il caso Sala è la prova più alta da presidente che deve affrontare. Meloni è una madre. Lei ha appena detto che non basta l’appello al cuore. Se la sente di rivolgersi a Meloni, da nonno, padre, uomo di cuore? Chiederle: tratta, consegna l’iraniano? “Giorgia Meloni soffre, e si capisce e si vede. Ha l’istinto di una donna, di una madre, di una persona di radicati sentimenti. Ma al tempo stesso ha il peso della responsabilità dello Stato. È lacerata”. Non può agire? “Sto dicendo che vorrebbe spontaneamente ma non può; agirebbe immediatamente ma non le è consentito. Dobbiamo comprenderla, sostenerla, rispettarla, non farla sentire sola. Merita non solo comprensione, ma il massimo rispetto e la massima solidarietà. Soprattutto merita che nessuno speculi sulle sue difficoltà”. Renzi, in un’intervista al Foglio, ha rivendicato il diritto dell’opposizione di essere informata, parlato del ruolo del ministro Tajani, denunciato le incongruenze del ministro, chiesto un “salto di qualità”, salto registrato proprio dopo gli interventi dell’ opposizione. Quanto dichiarava Tajani è stato smentito dalla famiglia Sala. Si riferisce a Renzi quando parla di speculazione? “Parlavo di massimo rispetto e massima solidarietà. Purtroppo, c’è chi non ha né l’una né l’altro. Renzi non ha resistito alla speculazione politica e ha già ha fatto anche su questo tema una delle sue celebri conferenze, sia pure stavolta non a pagamento. Se vuoi essere coinvolto e davvero dare una mano, allora lo dici discretamente e poi dài una mano. Se ti interessa sinceramente risolvere il caso, allora la smetti di atteggiarti a maestro o primo della classe, a puntare il dito pedagogico, a professare le tue migliori ricette, a ricordarci quanto eri bravo tu. Se hai perso, cerca di essere serio e non patetico”. Non crede che l’Iran stia calpestando l’Italia? “Lo Stato islamico dell’Iran è in crisi e ricorre ai ricatti. Più di tutti, lo ha messo in crisi Israele, che non reclama solo la propria sopravvivenza, ma difende anche i valori a base della democrazia. Abbiamo un compito difficile: dobbiamo sconfiggere gli ayatollah e salvare, a beneficio di tutti, ciò in cui diciamo di credere. Giorgia Meloni sta facendo bene anche in questo. Dobbiamo aiutarla. E far capire all’opinione pubblica qual è il suo dramma e perché è anche il nostro”. Da domani calerà il silenzio stampa, come chiesto dalla famiglia Sala, nelle prossime ore cosa servirà? “Statura morale e senso dello Stato. La statura morale serve per rendere nobile la scelta che si farà; il senso dello Stato serve per non rendere ignobile ciò che infine si decide di fare- Per il resto, silenzio, neanche brevi di cronaca”.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio