(foto Ansa)

A sinistra

Cattolici per Ruffini. Delrio: “Persona di livello. Ma deciderà lui se impegnarsi in politica”

Luca Roberto

Il 18 gennaio a Milano il lancio di "Comunità democratica" che coinvolge personalità legate al cattolicesimo democratico: "Non sarà una corrente. Servirà da stimolo al Pd", spiega il senatore dem. Le ipotesi di predellino per l'ex direttore dell'Agenzia delle entrate

E quindi il 18 gennaio sarà il battesimo politico di Ernesto Maria Ruffini come nuovo leader del centro? “Ha dimostrato di essere un autorevole servitore dello stato, una persona di livello. Viene dalla nostra stessa tradizione cattolica-democratica. Il suo è un contributo da intellettuale, come ha già fatto nei precedenti incontri che abbiamo organizzato in passato. Per adesso ha detto di non volersi impegnare in politica. Se poi vorrà farlo in futuro, lo deciderà lui stesso”. La spiega in questi termini il senatore del Pd Graziano Delrio la partecipazione dell’ex direttore dell’Agenzia delle entrate al convengo “Creare legami, guarire la democrazia”, in programma il prossimo 18 gennaio a Milano. Sarà in pratica la sua prima apparizione pubblica da quando si è dimesso dall’Agenzia, in polemica con il governo. Per questo da parte di diversi osservatori è visto come un possibile “predellino” per dare sostanza a una discesa in campo che per adesso è ancora del tutto evanescente, raccontata dai giornali e però smentita dal diretto interessato. Insieme all’ex ministro dei Trasporti e a Ruffini, a dare forma a questa nuova “Comunità democratica” ci saranno varie personalità del cosiddetto “mondo cattolico” della sinistra italiana: dall’ex presidente del Consiglio Romano Prodi a Pierluigi Castagnetti, scuola Partito popolare e poi Margherita, fino ad amministratori locali come la neopresidente dell’Umbria Stefania Proietti. Ma anche esponenti riformisti come il presidente del Copasir ed ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini. E’ il lancio della cosiddetta Margherita 2.0 che vuole contare di più? “L’universo cattolico è ricco di esperienze civiche. Eppure sempre più spesso, purtroppo, si rifugia nell’astensionismo. Per questo abbiamo deciso di dar voce al malessere diffuso di quest’area politica e culturale”, spiega al Foglio Delrio, che un maggiore spazio per le sensibilità centriste, vicine al terzo settore, all’interno del Partito democratico, lo va predicando da tempo. Spesso in controtendenza su alcune grande questioni rispetto alla linea della stessa segreteria Schlein. “Per questo abbiamo chiamato a raccolta politici di professione, padri nobili, amministratori e intellettuali. Partiamo da questo mondo, da chi proviene dalla nostra stessa tradizione e dallo stesso universo di valori, di linguaggio. Ma è chiaro che la sfida è essere capaci di collegarsi anche con altri movimenti all’interno della società. Il confronto sarà trasversale, e cercherà di rispondere proprio alla domanda: come si cura la nostra democrazia, sempre più in affanno? L’obiettivo è riprendere il lavoro e gli obiettivi delle Giornate di Trieste”.

 

Eppure in molti, scorgendo l’elenco degli invitati, in ragione anche della costruzione di un centrosinistra che abbia al suo interno una “gamba centrista” in grado di raccogliere il voto moderato, hanno pensato alla costituzione di una nuova corrente all’interno del Pd. Un’opzione verso cui si mostrerebbero favorevoli anche le componenti ex renziane tra i dem. E’ così? “Ma se volessimo costituire una nuova corrente all’interno del partito non avremmo alcun bisogno di organizzare un evento come quello di Milano”, rassicura Delrio. “Una nuova corrente non è all’ordine del giorno. Ripeto, l’obiettivo è quello di arricchire il dibattito partendo da un linguaggio e da una tradizione comune. E questo credo che possa essere uno stimolo importante per la politica e per lo stesso Partito democratico”. Per adesso, insomma, Ruffini parteciperà in modalità “osservatore”. Se poi deciderà di impegnarsi in prima persona, è la valutazione che viene fatta anche tra i cattolici del Pd, non spetta a chi l’ha invitato deciderlo. Quasi non lo si volesse bruciare anzitempo.

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  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.