Ansa

messaggio al Carroccio

De Carlo: "Se la Lega strappa in Veneto ci saranno effetti anche nel governo"

Ruggiero Montenegro

"Rompere non fa bene al centrodestra. Certe questioni non hanno un riflesso solo regionale, ma anche nazionale”, dice il coordinatore veneto dei meloniani. Il terzo mandato? "In Parlamento erano tutti contrari, a parte Lega e Iv. Questa è la situazione, inutile fare altre speculazioni" 

“Penso che il mio collega Alberto Stefani, il segretario della Lega in Veneto, sia abbastanza maturo da sapere  che certe questioni non hanno un riflesso  solo regionale, ma anche nazionale”.  Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia manda un chiaro avviso al Carroccio. Quello che accade sui territori può avere effetti  anche sul governo: “Basta con il tatticismo esasperato, con questa continua boutade. Rompere non fa bene al centrodestra”. Il senatore meloniano invita  i contendenti a non forzare troppo la mano, dopo le (dure) parole rivolte ieri da Gian Marco Centinaio ai meloniani,  dopo i moniti di Luca Zaia –  “Cambiare tanto per cambiare non assicura il consenso”, ha detto il governatore al Corriere – e  soprattutto dopo che la Lega ha lasciato intendere di essere  pronta a fare da sola in Veneto

“Tutto questo non aiuta la compattezza della coalizione, che è  la conditio sine qua non per vincere”, dice al Foglio il senatore di FdI. “Gli esempi che abbiamo vissuto sulla nostra pelle, penso alle amministrative di Vicenza e di Verona, ci insegnano che i veneti ci vogliono uniti. Dove questo non accade, possiamo  perdere. E’ già successo”.

Intanto gli alleati vi accusano di essere fin troppo ambiziosi, mentre si fa il suo nome o quello della europarlamentare Elena Donazzan per il dopo Zaia. E’ così?  “Io sono coordinatore in regione da 5 anni,  in questo periodo ho visto FdI crescere in maniera esponenziale, dal numero degli iscritti a quello degli elettori”, risponde De Carlo. Si riferisce alle politiche del 2022 ma anche alle recenti europee:  in Veneto FdI ha ottenuto il  37, 6 per cento, quasi il triplo del Carroccio. “Legittimamente possiamo avere un ruolo centrale nelle prossime scelte. Ma – puntualizza De Carlo – non è ancora il momento di fare i nomi. Mancano  molti mesi, forse più di un anno se si votasse nel 2026. Quindi, al netto del fatto che ognuno voglia giocare la propria partita, credo  sarebbe meglio abbassare i toni e ragionare su un bel programma per i prossimi 5 anni, sulla visione. Altrimenti la coalizione si logora e i veneti, gente concreta, si stufano di tutta questa tattica”. E tuttavia, come hanno dimostrato le altre  regionali, il candidato giusto può fare la differenza. In Sardegna e in Umbria il centrodestra ha perso anche per questo. Sicuro che non ha in mente qualcuno? “Ripeto, niente nomi. Non è il momento”, ribadisce De Carlo spiegando che in ogni caso nella scelta del candidato saranno fondamentali le indicazioni in arrivo da Roma. “E’ andata così anche per Zaia. Anche lui, che  è uno straordinario governatore,  fu indicato dai big romani”. Allora, era il 2010, c’era  il Pdl e Silvio Berlusconi. “Ma certi ragionamenti,  valgono ancora oggi in un’ottica più ampia, che va oltre il territorio”. 

Con questo schema, ne è convinto De Carlo, andrà trovata la quadra. E FdI potrà mettere sul tavolo i risultati ottenuti fin qui: “In un primo momento, abbiamo  subito l’ostracismo di chi diceva che con FdI non ci sarebbe stata l’Autonomia. Li abbiamo sbugiardati, solo con il governo Meloni ci sono stati  risultati concreti, che non erano arrivati nemmeno con la Lega”. Vi rimproverano anche la mancanza di classe dirigente:  “Un’altra favola  che abbiamo smentito, come dimostra il nostro consenso, i tanti amministratori e consiglieri. Riteniamo di poter dire la nostra sul prossimo candidato”. Sempre che alla fine, in qualche modo,  non torni in corsa  Zaia. De Carlo, cosa ne pensa del terzo mandato? “Si è votato qualche mese fa  in commissione Affari costituzionali, con il risultato che tutte le forze politiche erano contrarie, a parte Lega e Iv. Questa è la situazione ed è inutile fare altre speculazioni. Se  dovesse cambiare, ne riparleremo”. Qualcosa potrebbe muoversi dopo la legge regionale varata da Vincenzo De Luca in Campania. La stessa che il governo ha intenzione di impugnare. E’ la strada giusta? “Ho piena fiducia che il Consiglio dei ministri prenda la decisione migliore. Non in riferimento a questa o  quella regione, ma in una logica di interesse generale. Vedremo se ci saranno sviluppi. Ma per ora l’unica cosa che mi auguro – conclude De Carlo –  è che il centrodestra sia unito, anche in Veneto”.