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centrosinistra

Quando Schlein è in vacanza, Renzi balla. Ed era già successo d'estate

Marianna Rizzini

Lei parte (per chissàdove) e lui parla, compare, attacca, risponde. Da ex premier ed ex segretario diventa vice ufficioso

Infine ha fatto capolino, puntuale come il 7 gennaio, dopo l’oblio, il mistero e quasi quasi la scomparsa. Ma dov’è Elly Schlein? ci si domandava nei giorni di Natale, di allarme per l’arresto di Cecilia Sala in Iran e di sconquasso sulla manovra e sugli accordi futuribili Meloni-Musk sulla cybersicurezza, mentre altri, vedi l’ex premier e leader di Iv Matteo Renzi, si prendevano a grandi balzi lo spazio lasciato vacante. Lei, infatti, la segretaria del Pd, dopo il 21 dicembre, era visibile, sì, insomma, ma poco poco, qui e là, in filigrana, sotto forma di ectoplasma whatsapp, sugli schermi dei cellulari dei cronisti, attraverso dichiarazioni diramate sul tema del giorno (a giorni alterni) da chissàdove, mistero dei misteri. Intanto l’altro, Renzi, aveva già fatto e già detto, in vacanza ma in presenza: sull’arresto di Cecilia Sala, su Elon Musk, sulla cybersicurezza, su Donald Trump, sulle riforme, su Giorgia Meloni influencer, sul codice della strada di Matteo Salvini, sulle bollette che strozzeranno gli italiani, in un profluvio di post e interviste tv in cui la sua faccia campeggiava dove quella di Schlein in vacanza non figurava. “E per fortuna che poi si torna a scuola, l’Epifania tutte le feste si porta via e la segretaria ricompare alla Camera”, diceva ieri un deputato dem, rincuorato dal ritorno di Elly a Montecitorio, in serata, per una riunione con il suo gruppo e per una dichiarazione su Musk (“la premier riferisca in Parlamento”). E insomma, il 7 gennaio, almeno una cosa la si è capita: le vacanze Elly Schlein le fa davvero. Non come quelli che hanno sempre il telefono in mano e il computer in saccoccia e non ce la fanno a non commentare, ribadire, infilzare. Lei no. Lei stacca, ciao, stop. E non è una novità, era già successo. Nella sua prima Pasqua da segretaria, nel 2023 (ma dov’è Elly, ci si domandava? Risposta: è stanca, si è presa qualche giorno di vacanza). Nulla di male, ci mancherebbe, solo che la vacanza presuppone spesso la presenza altrui. Ed è successo quest’estate. Stesso schema, però sotto il sole. Ma dov’è, Elly? ci si domandava nelle sacche dell’agosto in cui non si capiva se la segretaria pd fosse addirittura a bordo di una barca di area Elkann (mistero nel mistero nel mistero, replicato oggi sulla bocca di chi giura di averla avvistata tra le nevi del Sestriere, stazione sciistica che degli Agnelli è evocativa ancor di più). Dov’è Elly? ci si chiedeva dunque in agosto da whatsapp a whatsapp, prima che Schlein rispuntasse dal nulla a Campiglia Marittima per poi risparire come un Aladino che poi riusciva dalla lampada a fine mese in quel Procida – e in mezzo chissà. In mezzo, comunque, c’era sempre lui, Renzi, sotto l’ombrellone, ma visibile al punto da sembrare quasi un vice-segretario e di fatto un ex segretario, colui che parla nel centrosinistra in supplenza della segretaria vacante nel senso della vacanza. Tanto che la premier Giorgia Meloni aveva fatto la battuta, quando qualcuno l’aveva criticata per i giorni di ferie in località ignota: “La prossima volta chiederò ad Elly Schlein che è sparita tre settimane e non si è saputo nulla. E’ stata molto più brava di me”. E come ora, a inizio gennaio, al termine dei dieci giorni di ufficiosa presenza al centro dell’opposizione, Renzi, mentre Schlein ricompare alla Camera, annuncia per il suo cinquantesimo compleanno (sabato prossimo) il lancio a Firenze “di qualche idea un po’ folle” in direzione “della forza moderata di cui ha bisogno Schlein”, a inizio settembre, mentre Schlein riappariva alla festa dell’Unità, l’ex premier ripeteva il concetto più volte espresso durante le vacanze della segretaria: noi porteremo voti al centrosinistra (con buona pace di Elkann, dell’automotive e degli impianti del Sestriere). 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.