Giorgia Meloni (Ansa)

L'Italia (bipartisan) al fianco della democrazia in Venezuela

Ilaria Coppola

"Inaccettabile repressione del regime di Maduro, di cui non riconosciamo la proclamata vittoria elettorale", dice Meloni nel giorno dell'insediamento illegittimo dell'autocrate. Da FI al Pd e Azione, la solidarietà a chi rischia arresti e torture per riprendersi la libertà

"Le notizie che arrivano dal Venezuela rappresentano un altro inaccettabile atto della repressione del regime di Maduro, di cui non riconosciamo la proclamata vittoria elettorale", dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista dell'insediamento previsto per oggi di Nicolàs Maduro. "Intendiamo continuare a lavorare per una transizione democratica e pacifica. Le legittime aspirazioni di libertà e democrazia del popolo venezuelano – prosegue la premier – devono finalmente trovare realizzazione". Oggi a Caracas c’è la cerimonia di insediamento che segna l’inizio del terzo mandato di sei anni del presidente Maduro, al potere dal 2013. Maduro si è autoproclamato vincitore delle elezioni di fine luglio 2024 contro Edmundo González Urrutia, nonostante documentati brogli e pur non avendo prodotto le ricevute del voto elettronico che gli avevano chiesto anche governi amici come quelli di Messico, Colombia e Brasile. Al contrario di Gonzáles Urrutia, il candidato unitario dell’opposizione alle presidenziali che da settembre si trova in esilio in Spagna (su di lui pende una taglia del regime da 100mila dollari), che invece ha presentato i verbali e rivendica la vittoria alle urne. L'opposizione ha convocato grandi proteste per oggi.

   

Il capo della coalizione Comando Con Venezuela (abitualmente semplificato come Con Vzla) in Italia, Maria Claudia Lopez, intervenuta ieri a Roma presso la sala stampa della Camera, alla presentazione delle manifestazioni organizzate dall'opposizione venezuelana per rivendicare la vittoria di Gonzalez Urrutia, ha parlato della lotta pacifica e democratica ventennale portata avanti dal popolo venezuelano per riprendersi il paese e ha ringraziato l'Italia per aver sempre mostrato la propria solidarietà. "Avete lottato al nostro fianco dall'Italia", ha detto ai parlamentari presenti, che hanno rinnovato il sostegno al popolo venezuelano ricordando anche i cittadini italo-venezualani che stanno partecipando alle proteste e il coraggio di chi va incontro a pericoli e privazione della propria libertà per mettere fine al regime.

   

"Esprimere dissenso significa rischiare torture, la morte o la detenzione in condizioni inimmaginabili", ha detto il deputato di Forza Italia Andrea Orsini, aggiungendo che "tutto questo sta per finire" ma "ci sarà da fare per ricostruire la democrazia in un paese autoritario, corrotto e deplorevole". "Le forze di opposizione, guidate da Machado e Gonzalez Urrutia son ben attrezzate per fare tutto questo", ha concluso. 

  

In particolare l'Italia, che "quest'anno celebra 80 anni di liberazione da dittatura e oppressione del fascismo", deve "essere in prima linea" per sostenere la democrazia in Venezuela, secondo il deputato del Pd Fabio Porta. "In gioco non c'è un conflitto tra una parte politica e un'altra, ma tra democrazia e dittatura", ha concluso Porta. 

   

"Dobbiamo essere dalla parte della democrazia. Per questo abbiamo ricevuto Gonzalez Urrutia e per questo condanniamo le torture e gli arresti che ci sono stati", ha aggiunto Carlo Calenda. "Si tratta di una sfida che riguarda tutte le democrazie e che è lanciata dalle autocrazie: una sfida al sistema fondato su diritti civili". C'è una "partita globale" che si combatte in Ucraina, Medio Oriente, Asia e America Latina: "Abbiamo il dovere di dare a questa vicenda il rilievo che merita e proteggere chi si batte per la libertà", attraverso strumenti come sanzioni e tutela dell'incolumità degli oppositori, ha concluso il leader di Azione.