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l'editoriale dell'elefantino

Se la politica non è più calcolo e passione ma un'esplosione di energia

Giuliano Ferrara

Musk che lusinga l’Italia delle destre di governo e castiga britannici e tedeschi, Trump che  compra e minaccia stati. Tutto questo si spiega solo con una emissione stellare di energia naturale. Con cui si spera di trovare infine  un banale accordo di coesistenza
 

Per secoli la politica, intesa non solo come tecnica ma come spinta alla civilizzazione, si è fondata su intelligenza e carattere. Oggi queste virtù, connesse ma diverse, sono spodestate da un’esplosione di energia, energia pura. Un fenomeno che impressiona, che plasma l’intero circuito della comunicazione pubblica, che ha i suoi eroi e supereroi, i suoi canoni linguistici e di scena i più ribaldi e ansiogeni, un ritmo a tratti infernale. Chi è in affannoso ritardo sui tempi della contemporaneità, e siamo in molti a esserlo, consapevoli e no, prova un sentimento smarrito e di inquietudine, non riesce a penetrare nel mistero elettrico, propulsivo, energetico di certi comportamenti. Il rifugio della diagnosi psichiatrica è povero. Il narcisismo e il delirio paranoico (Steve Bannon dice che Musk è malvagio, che ha la maturità di un bambino viziato, Michele Serra offre un referto clinico simile) appaiono come categorie già ampiamente superate.

Non è nemmeno una questione di razionalità. Nel senso del calcolo, nella misura dei tempi drammaturgici di ogni politico che si rispetti, dal Valentino al Re Sole, nel cinismo morale di un Richelieu, capace di usare e dosare anche il fanatismo delle folle per l’affermazione della Ragion di Stato, nelle gesta della dissimulazione barocca, in tutte queste variabili dell’intelligenza politica romanzata con incomparabile efficacia nelle memorie del Cardinale di Retz, è contenuto alla fine un residuo irrazionale, che è poi il carattere, quello che porta alla decisione, figlia irrazionale dell’istinto, arte umanistica del sortilegio, della scommessa, più che soluzione logica. Gli stati moderni nacquero dalla passione quanto dalla ragione. Ma l’energia pura è altra cosa. Saltare da Biden a Trump in un batter d’occhio, come ha fatto Musk, e poi saltare sui palchi MAGA snodando corpo e occhi spiritati in una pura spinta emozionale, che autorizza poi un attacco furbo e sgangherato all’Europa, lusingando l’Italia delle destre di governo e bastonando i magistrati, castigando britannici e tedeschi sulla scala dell’insulto e dei fatti alternativi ossia delle menzogne raccontate con una speciale voluttà, raccordandosi agli eredi del recente passato totalitario, sfruculiando la storia del Novecento nella totale noncuranza per le nuove tradizioni costituzionali emerse dall’ultima guerra, tutto questo si spiega solo con un’emissione stellare, spaziale, di energia naturale. Queste sono star, Trump inventa un ballo speciale, manda la compilation nei comizi, si sbarazza di una condanna definendo il processo una spregevole farsa, compra e minaccia stati, si fa prendere sul serio e no, non importa, mentre liquida la tradizione americana più forte, la divisione dei poteri, con un carisma popolare di superlegittimazione, di cancel culture, inimmaginabile al di fuori di quella strana propulsione che lo muove. 

 

Chissà se litigherà con il suo più vicino compagno d’armi del momento. Ma a Hollywood circola da sempre un detto: Stars love Stars. A noi intanto non resta altro che la difficoltà estrema di rintracciare la fonte di questa potenza, di questa irruenza, di questa veemenza devastatrice e trasformatrice, fare ipotesi sui suoi esiti, constatare la depressione della volontà e dell’energia dei protagonisti tradizionali dell’establishment politico negli Stati Uniti e in Europa, dove tutti quelli che non la bevono, i restanti, pochi, sperano che con Trump e Musk alla resa dei conti si potrà scherzare, come ha fatto Obama ai funerali di Carter, e trovare un punto medio, un banale accordo politico di coesistenza, tra l’energia della stella e la dissolvenza della cometa nel cielo forse tramontato dell’intelligenza e del carattere.

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  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.