Il podcast
"La seduta è aperta": il podcast di Montecitorio che punta sui giovani. Ma riuscirà a conquistarli?
I giovani apolitici (o apocalittici) e un podcast che tenta di avvicinarli. La cronaca e il racconto della Prima Repubblica. "La seduta è aperta", chissà
Il Transatlantico come non l’avete mai visto. Non foss’altro perché non si vede… Piuttosto, si sente. “La seduta è aperta”, il nuovo podcast di Montecitorio su Spotify, è una specie di audio-guida della camera dei Deputati. Camera che, in questo caso, è quanto mai sublimata. Camera che somiglia, qui, a una Reggia di Caserta. A una Galleria Borghese. A una quadreria o a una pinacoteca immacolata. A un museo, insomma, assai distante dalla sarabanda di gossip e vanità.
Affrescando in montaggio alternato la cronaca alla storia d’Italia, il podcast promette comunque di raccontare anfratti e bisbigli, cicalini e buvette. Promette di raccontare gli snodi storici e planimetrici del Parlamento italiano rivolgendosi ai giovani. I famigerati giovani (millennials, gen z, gen alpha). Quelli per intenderci astensionisti, pessimisti, ecoansiosi… Quelli apolitici (o forse proprio apocalittici) che, secondo tutti i sondaggi, votano poco. Che snobbano la politica e i politici anche quando li ritrovano su TikTok. Anzi. A maggior ragione se li ritrovano su TikTok (il social dei videini che fa subito effetto cringe: prenda nota Giuseppe Conte).
A ogni modo, il Parlamento italiano promette di essere raccontato, qui, con le voci compassate della Prima Repubblica (nella puntata di ieri – “episodio 1” – c’erano Giulio Andreotti e Nilde Iotti), e con l’altra voce, più giovane, al timone dell’attualità e della nave progettata dal palermitano Ernesto Basile, l’architetto artefice del Transatlantico. Ossia del corridoio “dei passi perduti” dove, secondo il deputato comunista Franco Busetto, s’avverte un “petrarchesco senso di caducità di ogni cosa terrena” (n.b.: petrarchesca caducità sta al Pci come armocromia sta al Pd èra Schlein).
Ma accanto alle voci del passato, si diceva (effetto Rai Storia), c’è poi il ragguaglio quotidiano. La cronaca su Pnrr, decreti, emendamenti, mozioni, manovre, question time... La tela giornalistica che si disfa e si fa. A metà tra informazione e divulgazione com’è nello stile del podcast.
Secondo i dati NielsentQI, in Italia, il mercato dell’audio cresce. La durata media di ascolto sfiora i 25 minuti. Per il 48 per cento degli ascoltatori l'appuntamento è settimanale; per l’11 per cento addirittura quotidiano. Punto di forza? Il multitasking, si sa. E cioè la possibilità di affiancare l’apprendimento di nomi, cose, persone, alla quotidianità di bucati, stoviglie, cucine.
E chissà allora se avrà successo, “La seduta è aperta”. Chissà se riuscirà ad aprire il Parlamento (speriamo non come una scatoletta di tonno) ai famigerati giovani. A quelli che – in punto di linguistica cognitiva – sono l’esatto opposto dei deputati. I giovani avulsi dalle vanità enormi, o per meglio dire transatlantiche, della camera dei Deputati. I giovani, piuttosto, calati nell’idealismo apolitico. La seduta è aperta. Chissà.