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la stretta

Il governo lavora a uno "scudo penale" per gli agenti di Polizia in piazza

Il sottosegretario Mantovano vorrebbe inserire una norma nel ddl Sicurezza per evitare che poliziotti e carabinieri vengano indagati automaticamente, come atto dovuto, per fatti relativi all'ordine pubblico. PIantedosi: "C'è l'esigenza di introdurre tutele aggiuntive a quello che è il lavoro complicato delle forze dell'ordine"

Uno "scudo" per le forze dell'ordine che svolgono il servizio d'ordine pubblico, in piazza, per evitare di essere indagati per l'esercizio delle loro funzioni. La norma, a cui sta lavorando il sottosegretario Mantovano, su input della premier Giorgia Meloni, riguarderebbe quelle indagini aperte come atto dovuto, come si suol dire. Ma che avrebbero implicazioni sugli stessi agenti, per i tempi lunghi delle indagini e per eventuali sospensioni temporanee.  Il provvedimento dovrebbe prevedere una verifica preliminare dei fatti, senza che l'agente venga iscritto nel registro degli indagati, per poi procedere direttamente all'archiviazione nel caso in cui non emergessero elementi critici. 

 

La norma, che verrà inserita all'interno del ddl Sicurezza in discussione al Senato, si inserisce in un contesto segnato negli ultimi giorni da cortei e scontri – da Torino a Roma e Bologna. "Cambiano le motivazioni nelle manifestazioni di protesta, si va dalla Tav ai temi ambientali e poi si passa alla strumentalizzazione di tragedie" come la vicenda di Ramy, "rimane però il tratto unificante che è quello di fare manifestazioni che sembrano essere il pretesto per commettere violenze e soprattutto per aggredire le Forze di polizia come dimostrano, peraltro, le statistiche rese note: nel 2024 c'e' stato un aumento del 127 per cento del numero degli agenti feriti rispetto all'anno precedente", ha detto ieri sera il ministro degli Interni Matteo Piantedosi su Rai 1.

   

In merito al ddl sicurezza, ha aggiunto il capo del Viminale, "tutti condividono, al di là di quali saranno le strade che verranno prescelte, l'esigenza di arrivare al più presto a una definizione di un quadro normativo che sicuramente porrà anche delle importanti tutele aggiuntive a quello che è il lavoro complicato delle forze dell'ordine. Parliamo della tutela legale, parliamo dell'innalzamento delle pene per alcune fattispecie di reato laddove sono commesse in danno ai rappresentanti delle forze di polizia. Il Parlamento sicuramente è abbastanza orientato ad arrivare al più presto all'approvazione di questo testo normativo".

   

Nella conferenza stampa di fine anno era stata la stessa Meloni ad anticipare misure a tutela di polizia e carabinieri. Rispondendo a una domanda su Luciano Masini, (il maresciallo dei carabinieri che a capodanno aveva sparato e ucciso Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, dopo che  quest'ultimo aveva in precedenza aggredito e ferito con un coltello 4 persone), la premier aveva chiesto un riconoscimento per il carabiniere, aggiungendo poi che il governo avrebbe lavorato proprio per evitare che in circostanze simili si procedesse all'iscrizione  al registro degli indagati. Un lavoro che potrebbe dare risultati concreti nelle prossime ore. 

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