(foto Ansa)

Il colloquio

Sbarra (Cisl): “Da Landini reazione surreale alla nostra proposta di legge. La Cgil sia autonoma dalla politica”

Luca Roberto

Il segretario della Cisl risponde al leader della Cgil, che ha criticato la proposta di legge sulla rappresentanza avanzata dal sindacato bianco. "La rappresentanza sindacale non deve invadere ruoli che appartengono all’opposizione politica. Landini è rimasto inchiodato al Novecento"

L’ostruzione della Cgil alla nostra proposta? Non me la spiego. E’ surreale e scomposta”. Il segretario della Cisl Luigi Sbarra al Foglio non nasconde tutto il suo disappunto. La sua sigla è riuscita a ottenere la discussione in Parlamento di una proposta di legge di iniziativa popolare sulla rappresentanza dei lavoratori, che vorrebbe introdurre importanti novità come l’ingresso dei dipendenti nei Consigli di amministrazione e nei consigli di sorveglianza, la distribuzione degli utili, lo strumento partecipativo dei ‘piani di azionariato”’. E il sindacato di Landini che fa? Si oppone parlando di “modo per aggirare la contrattazione”. “E una reazione scomposta perché la nostra proposta di legge non è per niente precettiva e valorizza a tal punto i contratti collettivi da assegnare loro, dopo settant’anni di attesa, l’applicazione dell’articolo 46 della Costituzione”, prosegue allora nel dettaglio Sbarra. “In più è surreale perché la lezione arriva da chi vuole affidarsi ai partiti per le regole sulla rappresentanza e le dinamiche sui salari. E nel frattempo, sull’altare di un improbabile benaltrismo, si rifiuta di firmare i contratti pubblici bloccando gli aumenti salariali, come è accaduto qualche giorno fa per il rinnovo negato a centinaia di migliaia di infermieri ed operatori sanitari”.

 

Di Landini si conosce l’iperattivismo mediatico. In realtà in quest’inizio anno se n’erano un po’ perse le tracce. Si è rifatto vivo per bocciare la vostra proposta di legge. E’ l’ennesima occasione persa dal segretario della Cgil, quindi, per fare il sindacalista invece di fare politica? “Guardi, tutti esercitiamo un ruolo politico facendo sindacato”, risponde Sbarra al Foglio. “Il tema è svolgere questo compito onorando il primo comandamento per chi vuole esercitare una sana soggettività politica: quello dell’autonomia dai partiti. Un principio che implica il coraggio della responsabilità e rifiuta il metodo dell’ideologia e dell’antagonismo. La rappresentanza sindacale non deve invadere ruoli che appartengono all’opposizione politica. Questo ci ha diviso in questi anni dalla Cgil. La Cisl va avanti per la sua strada e per questo chiede al Parlamento, con ancora più forza, di approvare la legge sottoscritta da 400 mila cittadini che hanno ben compreso che non è con pericolosi richiami alla rivolta sociale, ma solo con il coraggio della partecipazione che si elevano crescita, salari , qualità e stabilità del lavoro e tutele”. 

 

A ogni modo, abdicando al ruolo del sindacalismo, Landini reitera in un certo populismo che forse è dannoso per le stessa Cgil. “E’ uno strano cortocircuito, se si pensa che arriva dal leader di un sindacato che grida ogni giorno all’attentato della Costituzione”, dice ancora il segretario Sbarra. “E’ sicuramente un modo per rimanere inchiodati al Novecento, al conflitto senza sbocchi tra capitale e lavoro, ad una concezione del sindacato che cavalca e fomenta ogni forma di antagonismo: proteste studentesche, pseudo ambientalismo della decrescita, dirigismo, antiamericanismo. Si pompa adrenalina nelle fabbriche e nelle piazze con parole pesanti e dagli esiti potenzialmente pericolosi, senza mai assumere responsabilità nei luoghi in cui si decide. Un approccio opposto rispetto al riformismo sindacale che serve al Paese”.

 

Il testo presentato dalla Cisl è già stato recepito dal centrodestra, che vuole incardinarlo nelle commissioni competenti e il 22 gennaio lo discuterà proprio alla Camera alla presenza dello stesso Sbarra. La contrarietà di Landini non rischia di portarsi dietro il niet anche delle opposizioni, a partire dal Pd, che tanto si fregia di voler essere un interlocutore del mondo del lavoro? “Mi auguro davvero che il Pd e le altre forze di opposizioni possano convergere su una legge di civiltà. Sarebbe un bel segnale di coesione per l’Italia”, spiega allora il segretario. “Anche per questo l’11 febbraio daremo vita a Roma a un’assemblea nazionale di quadri e delegati sulla partecipazione. Vogliamo dare vigore a un cammino della responsabilità e accelerare l’approvazione di un provvedimento che deve unire il paese, anche politicamente, su un nuovo modello di sviluppo che dia forte voce ai lavoratori nelle dinamiche di crescita e redistribuzione della ricchezza”.

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  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.