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L'intervista

“Zaia? Ora basta: pure in Russia c'è il limite dei mandati”. Parla Gasparri

Francesco Gottardi

“Putin l’ha aggirato, ma da Costituzione esiste”, sottolinea il capogruppo forzista. “È così dappertutto. Se al Veneto non sta bene, abolisca pure gli scaglioni di reddito e gli sconti per gli anziani”

Maurizio Gasparri in versione chef. “Prego?” Ha detto lei che troverete il modo di sfamare Zaia. “Ma no. Ho usato questo termine semplicemente in risposta alla sua stessa espressione infelice: con un po’ di presunzione mi ascrivo a quella categoria di parlamentari autorevoli, ‘sfamati’ da trent’anni, a cui lui si riferiva. È uno sfottò lessicale”. E pure sostanziale. “Anche Zaia l’ho conosciuto che faceva il ministro a Roma. Mica è nato governatore. A proposito, da quanto tempo è là?”. 7 aprile 2010. “Allora vede che siamo già alla terza legislatura”, sorride il capogruppo di Forza Italia al Senato. “Lui può chiedere il quarto, il quinto, il sesto mandato. Perfino i grillini hanno mollato la rivoluzione su questo. Il problema in questo paese sono i mandati: del resto non gliene frega niente a nessuno. Com’è che cantava Sordi? Te c’hanno mai mandato…

Stornelli da centrodestra. Il Doge a dare il la in conferenza, tutti gli altri a seguire. A rilanciare. “Zaia ha avuto un’ottima opportunità amministrativa, è un validissimo dirigente della Lega”, dice Gasparri al Foglio. “Poi dove sarà domani non lo so”. In Veneto è un tema. “Il doppio mandato esiste ovunque. Costituzione francese, articolo 6. Non fa testo? È la norma di un paese importante”. Lo sentiamo sfogliare, cartelline in mano. “Costituzione americana, ratifica del 1951. Sezione 1, capo 22: eccone un’altra. La questione della durata dei mandati monocratici è una caratteristica delle democrazie occidentali e liberali. Ce l’hanno con Zaia in America? Ce l’hanno con De Luca in Francia? Pensate che perfino in Russia c’è il limite dei due mandati”. Piano, senatore… “Certo, poi Putin l’ha aggirato, s’è inventato la guerra. Mica prendo Mosca a modello, è un’autocrazia. Però teoricamente questo passaggio è presente anche nella sua Costituzione. Articolo 81, comma 3”. Gasparri pallottoliere. “Se poi in Italia si dovesse decidere di fare 34 o 58 mandati ne prenderemo atto. Ma non penso che l’angoscia per Zaia farà cadere la Repubblica. Né che Zaia, da persona di buonsenso, creda davvero alla congiura mondiale”.

Insomma. A sentir lui, pare che sia un accanimento verso pochi. “Ma pochi che? Ognuno di noi in politica cambia funzioni. Io ho fatto il ministro, il sottosegretario, il deputato. Eppure non è che là fuori stanno in ansia per me. Chiunque ricopre una carica di governo ha il limite dei due mandati”. Zaia sostiene che è un’anomalia tutta nostra, che è inaccettabile limitare governatori e sindaci nei comuni con più di 15mila abitanti – e dai 14.999 in giù invece no. “Ma no, non può averlo detto”. Sì senatore: l’altro giorno a Palazzo Balbi. “Ma dai”. Trova il video sulla sua pagina. “Che razza di argomento è? Qual è la differenza biologica tra un ragazzino di 17 anni e undici mesi e uno di 18? Da un giorno all’altro si attiva il cervello per andare a votare? O vogliamo parlare degli scaglioni di reddito? Allora aboliamo le soglie, le altezze minime nell’esercito, gli sconti per gli anziani e il divieto di guida ai bambini. O meglio, li abolisse tutti il Veneto”. Occhio, coi suggerimenti. “Si tratta di convenzioni sociali stabilite, su. Contestarle è ridicolo e ridicolizzabile. Inoltre, su iniziativa delle sinistre, pure nella discussione sul premierato abbiamo messo il blocco dei due mandati”, come ha ricordato Meloni stessa. “Ma non sarà questo a spaccare la nostra coalizione, che dura ininterrotta da 26 anni: alle regionali saremo uniti come sempre. Chi sarà il candidato? Boh. Noi c’abbiamo Tosi, la Lega l’area Zaia, FdI i suoi. Ma troveremo una soluzione”.

E tornando alla provocazione iniziale, in quale altra veste potrete soddisfare il governatore? “Mica è un problema mio”, glissa Gasparri. “Quand’ero capogruppo del Pdl, lui era ministro e ha cambiato ruolo dalla sera alla mattina: qualunque altro esponente del centrodestra avrebbe vinto al posto suo. E così di nuovo sarà, correndo uniti. Se invece schiereremo tanti candidati a turno unico siamo dei matti”. Zaia o non Zaia. “Ma scusate: io manco sto a pensare al mio futuro, posso preoccuparmi del suo?”. Il problema è che lo fanno i veneti. Da sempre: il Doge rimaneva in carica a vita.

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