a Montecitorio
Salvini esce dalla trincea. Oggi l'informativa sui treni alla Camera
Dopo le denunce di Fs, ll ministro dei Trasporti torna in Parlamento per parlare dei disagi ferroviari, tra presunti sabotaggi, sospetti e problemi strutturali. Intanto per sabato è stato indetto uno sciopero del personale di Ferrovie dello stato e Trenitalia
E' rimasto in trincea al ministero per giorni. Ha raccolto e cavalcato le denunce e i complotti, veri o presunti. E adesso, dopo aver disertato il question time della settimana scorsa, Matteo Salvini è pronto a rilanciare. Oggi il ministro dei Trasporti sarà infatti alla Camera per l'informativa, "urgente", sui treni e sui disagi delle ultime settimane. Ce ne sono stati anche ieri.
Il vicepremier l'aveva anticipato domenica, dopo le ultime denunce del gruppo ferrovie per episodi avvenuti nel fine settimana: una catena da bicicletta lanciata su una fune elettrica della rete in provincia di Padova e il tentativo di forzare una cabina elettrica nei pressi della stazione Aurelia di Roma. "Episodi sconcertanti", aveva detto il leader leghista in una nota in cui si faceva chiaramente riferimento al sabotaggio. Ed è da qui probabilmente che ripartirà Salvini, nel tentativo di uscire dall'angolo e di rispondere alle opposizioni che da giorni chiedono le sue dimissioni.
Di treni nelle ultime settimane Salvini non aveva parlato molto – lo aveva fatto solo per incolpare la sinistra, i governi precedenti, evitando anche alcuni eventi pubblici– tanto che al question time di mercoledì scorso il leader leghista non si era fatto vedere a Montecitorio. Al suo posto si era presentato infatti il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, spiegando che i ritardi sono in media con gli altri anni, che il governo sta lavorando sulla rete e sugli investimenti, e poi aveva annunciato una possibile riduzione delle corse.
Nello stesso giorno tuttavia era arrivato anche la prima segnalazione del gruppo ferrovie alla Digos di Roma, in cui si circostanziavano almeno sei episodi sospetti. Nell'esposto inoltre i vertici delle ferrovie italiane si spingevano oltre, arrivando a ipotizzare "la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo”. Tesi subito rilanciata dal leader del Carroccio, che da quel momento ha cambiato registro, dando sempre maggiore consistenza ai sospetti espressi da Fs, a cui poi sono aggiunte le denunce del fine settimana.
“Ignorare queste segnalazioni sarebbe stupido, non è qualcosa che si deve sottovalutare. Però non è certo a presunti sabotaggi che si possono ricondurre tutti i problemi e i disagi quotidiani che vediamo”, dice al Foglio Gabriele Nanni dell'Ufficio scientifico di Legambiente, che ha curato il rapporto Pendolaria 2025: una fotografia preoccupante dello stato del trasporto ferroviario italiano, carente dal punto di vista delle infrastrutture e degli investimenti. Nanni, che non sembra essere troppo convinto della tesi del complotto, aggiunge che in ogni caso eventuali sabotaggi, o più semplicemente atti vandalici, "sarebbero qualcosa che va ad aggiungersi a una situazione generale di difficoltà, non il fattore scatenante". Anche perché, "si sono verificati anche in passato. E non solo in Italia". Piuttosto, come emerge dal rapporto Pendolaria, è il traffico sulle reti ferroviarie a destare le maggiori preoccupazioni. “Soprattutto quelli dell'alta velocità. Tutti gli esperti del settore, dagli ingegneri dei trasporti ai sindacati, concordano nel dire che le linee sono ormai sature. E questo è abbastanza evidente”. Da qui discende anche una maggiore difficoltà nella gestione. “Le linee di per sé non sono vecchie, ma hanno bisogno della manutenzione ordinaria, che è resa più complicata da interventi straordinari sulla rete e progetti del Pnrr”, prosegue Nanni. Senza dimenticare, infine, il fattore meteo: “L'impatto degli eventi estremi, di cui si parla poco. Venti eccezionali, mareggiate e ondate di calore sempre più forte, hanno portato a un grande stress per la rete”.
La palla adesso passa a Salvini: il primo round si gioca alle 18,30 alla Camera, domani invece il ministro dei Trasporti è atteso per il bis in Senato. Mentre per sabato prossimo, dalle 21, Cub Trasporti, Usb e Sgb hanno indetto un nuovo sciopero di 24 ore del personale di Ferrovie dello stato, Trenitalia, Tper e Trenord.