a Palazzo Madama
"Entro l'estate la riforma sulla separazione delle carriere", dice Nordio al Senato
Durante la relazione sull'amministrazione della giustizia, il ministro della Giustizia ha escluso il ricorso a amnistia o indulto per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri
Ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio in aula al Senato durante la relazione annuale sull'amministrazione della giustizia che la riforma sulla separazione delle carriere "era un obbligo e un dovere verso gli elettori" e che "completeremo l'iter entro l'estate, siamo lieti che anche una parte dell'opposizione abbia dato il proprio contributo".
Ha aggiunto inoltre il ministro della Giustizia Carlo Nordio che nel ddl costituzionale del governo sulla separazione delle carriere dei magistrati "non cè nessuna disposizone che nella lettera o nella voluntas o nella ratio prevede l'assoggettamento del pm all'esecutivo: questo postulato assoluto è garantito dalla norma positiva che attua il principio costituzionale secondo cui la giurisdizione si attua mediante il giusto processo, dove le parti sono in condizione di parità davanti al giudice terzo e imparziale. Lungi dall'indebolire l'accusa, la riforma difende e rafforza il ruolo del giudice".
Il ministro ha affrontato anche il tema del sovraffollamento delle carceri. Ha spiegato che il governo sta lavorando su tre fronti: un'"eventuale detenzione differenziata per i tossicodipendenti, l'espulsione degli extracomunitari dal territorio nazionale" e poi "stiamo agendo nei confronti della carcerazione preventiva" che riguarda il 20 per cento dei detenuti. Ha escluso il ricorso ad amnistia e indulto: "Si può essere generosi quando si è forti, non quando si è costretti dalla necessità delle cose. Questo sarebbe un incentivo alla recidiva come ci dimostra la stessa esperienza giurisdizionale", per questo, ha sottolineato che "per la riduzione del cosiddetto sovraffollamento delle carceri sono esclusi i provvedimenti di amnistia o di scarcerazione lineare che manifesterebbero una debolezza da parte dello stato".
Il ministro ha dichiarato che i ritardi della giustizia in corte d'appello sono rientrati: "Per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione dell'arretrato civile pendente al 2019, a fronte di un target atteso del -95 per cento da raggiungere entro dicembre 2024, al 31 ottobre 2024 presso le Corti di Appello è stata registrata una riduzione del -99,1 per cento, mentre presso i tribunali ordinari è stata registrata una riduzione del -91,7 per cento"
Nordio ha inoltre promesso che "nel 2026 colmeremo il numero di magistrati previsti nell'ordinamento e che e' sempre stato carente del 20 per cento".