Caramanna o Malan? Due nomi per il dopo Santanchè

Deputato e consulente al ministero del Turismo il primo, capogruppo di FdI al Senato con lungo cursus non solo meloniano il secondo

Marianna Rizzini

Pressione per le dimissioni della ministra. Caramanna, ex manager alberghiero, è volato da solo a Madrid. Malan smentisce di essere stato a Chigi per parlare della possibile successione (ma solo di concessioni autostradali). 

Lo chiamano (e non da oggi) “ministro ombra” di Daniela Santanchè, per via della carica di consigliere per i rapporti istituzionali al ministero del Turismo e dell’esperienza maturata in materia nel passato (direzione di grandi catene alberghiere), ma anche perché, nell’immediato attimo di imbarazzo che ha colpito il governo al momento dell’annuncio del rinvio a giudizio della ministra (per concorso in falso in bilancio), Gianluca Caramanna, classe 1975, nato in Germania ma diplomato al romanissimo Liceo Righi di Roma, dove sedeva già dal lato destro del consiglio d’Istituto come rappresentante degli studenti, ha pronunciato una frase un po’ ossequiosa un po’ assertiva (come a voler rimarcare la propria presenza. Della serie: sono già qui). Ed ecco infatti che, a ridosso dell’intoppo giudiziario che crea scompiglio in zona Chigi, e a monte della pressione interna a FdI in direzione di un passo indietro della ministra, Caramanna dice che la medesima “sta svolgendo fin dall’inizio del suo mandato un ottimo lavoro e i risultati quotidiani ne sono la prova. In qualità di consigliere del ministero posso solo dirmi felice di conseguire con Santanchè questi successi e accompagnarne la realizzazione”. Intanto, in attesa che il 29 gennaio la Corte di Cassazione si pronunci (a proposito dell’altro caso che investe la ministra) sulla sede di competenza del processo per truffa ai danni dello Stato, Caramanna è volato in quel di Madrid senza Santanchè, come rappresentante del ministero per la Fiera internazionale del Turismo, così come Santanchè lunedì volerà da sola (senza Giorgia Meloni) in quel di Gedda, in occasione dell’attracco dell’Amerigo Vespucci. E insomma, il nome del deputato che alla solida fede meloniana (Caramanna ha fatto tutto il cursus interno al Fronte della Gioventù e in FdI) unisce una lunga esperienza sul dossier delle concessioni balneari, rimbalza nei Palazzi anche come “ex manager con molti contatti sul campo”, dice un parlamentare di FdI, e come “risolvi problemi”: Caramanna ha infatti lavorato non soltanto nel privato, ma anche nel pubblico, come consigliere di Municipio a Roma e come assessore al Turismo alla Regione Siciliana, oltre ad essersi formato come organizzatore di eventi, con esperienza anche nella pianificazione di matrimoni per turisti stranieri in Italia, e ad aver conosciuto il mondo alberghiero dal basso, cioè a partire dalla reception. Già inserito al ministero anche plasticamente, con tanto di inseparabile cravatta rossa con disegni bianchi e ufficio all’interno dell’edificio, il deputato parla inglese e spagnolo, ma a un certo punto si è messo a studiare pure il russo. Fino a ieri, la sua eventuale nomina era in cima alla lista dei nomi su cui scommettere. Poi, però, tra le ipotesi (smentite, ma chissà), si è fatta strada quella che vede papabile anche il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan, classe 1960 e almeno trent’anni di militanza politica – prima nella Lega Nord, poi in Forza Italia, poi in Fratelli d’Italia (dopo il passaggio all’opposizione del governo Draghi. Nato a Luserna San Giovanni, nelle cosiddette “valli valdesi del Piemonte”, Malan è stato militante del movimento Testimonianza Evangelica Valdese. Figlio di un falegname e di un’insegnante, è laureato in Filologia a Torino. Più avanti, da politico, in seno all’Assemblea Nato, è stato relatore su vari temi, tra cui Russia, Bielorussia e Ucraina, ed è stato osservatore internazionale durante le elezioni in vari paesi (Afghanistan, Kazakhistan, Serbia, Turchia e Ucraina). Dal 2018 presiede il gruppo interparlamentare di amicizia Italia-Israele e, nel suo passato, ha fatto di tutto, dall’allenatore di nuoto al bancario. Poi, la folgorazione politica. In mezzo, l’hobby del canto (musica celtica). Ma ieri, a chi gli chiedeva conto della sua presenza a Palazzo Chigi  per una possibile investitura in pectore da ministro, Malan ha risposto che no, lui con la premier ha parlato soltanto di concessioni autostradali, suo vecchio cavallo di battaglia. 

Di più su questi argomenti:
  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.