Ansa

Green Timmermans

“La lobby green non esiste. E' solo democrazia”. Parla Eickhout, capogruppo dei Verdi (Ue)

Pietro Guastamacchia

Altro che scandalo. "I fondi alle ong verdi sono l’unico argine contro le industrie. Un modo per garantire che non vengano ascoltate solo le voci dei lobbisti con i fondi illimitati del capitale privato”, dice l'europarlamentare olandese

Non è lobby green ma democrazia. I fondi europei alle Ong verdi rappresentano “l’unico argine alle pressioni delle grandi industrie” dell’energia carbonfossile e “un modo per garantire che non vengano ascoltate solo le voci dei lobbisti con i fondi illimitati del capitale privato”. A rispedire al mittente le accuse sul cosiddetto caso “Lobby Green” è il capogruppo dei Verdi Ue, l’olandese Bas Eickhout, che, parlando al Foglio, sottolinea come l’erogazione di fondi europei per aiutare le organizzazioni ambientaliste a far sentire la propria voce sia “fondamentale per la qualità democratica e il controllo della legislazione europea”. Nessuna lobby ombra per favorire i piani di Timmermans, dunque, come invece hanno accusato popolari e conservatori.

Nessuna lobby green “ma solo il normale svolgimento della vita democratica, dove tutte le voci, sia potenti che meno, devono essere ascoltate”, prosegue il capogruppo della compagine ambientalista, commentando l’inchiesta del quotidiano olandese De Telegraaf. Nella giungla delle lobby, però, i gruppi più vulnerabili, e chi rappresenta gli interessi della natura stessa, spesso non ce la fa a difendersi da solo dai giganti dell’industria, ed ecco perché “i governi e le istituzioni devono garantire che queste voci siano rappresentate”, aggiunge l’ambientalista olandese, il cui partito all’Aja è in coalizione con i socialisti di Frans Timmermans. Una posizione che ieri è stata anche ribadita dalla Commissione stessa, che, per bocca di un portavoce, ha sottolineato come “non c’è alcun problema dell’assegnazione di fondi Ue da parte della Commissione alle Ong idonee, è sempre stato così, più o meno, ed è qualcosa che cerchiamo di continuare”. Tuttavia, qualche dubbio traspare anche nelle parole dell’esecutivo comunitario, che infatti poco dopo sottolinea l’intenzione di “analizzare il modo in cui questi fondi sono assegnati” per evitare che i fondi Ue “siano poi utilizzati per fare pressioni su alcuni membri dello staff della Commissione europea o membri del Parlamento europeo in modo estremamente mirato”. Pressioni mirate che, però, fatte con i soldi delle grandi industrie sono all’ordine del giorno a Bruxelles ed è per questo che, secondo i Verdi, i fondi della Commissione Ue servirebbero proprio a riportare equilibrio in uno scontro altrimenti impari.

Dietro le accuse dei popolari e della destra alle Ong ambientaliste, infine, si nasconderebbe anche un’altra partita. “Tutto questo sforzo è l’ennesimo attacco della destra e dell’estrema destra del Parlamento europeo non solo al Green Deal, ma alle stesse Ong”, spiega Eickhout. “Mettendo in dubbio il lavoro delle Ong ambientaliste, si mira sì a indebolire l’ambizione nelle leggi verdi dell’Ue, proteggendo gli interessi acquisiti delle grandi aziende che dipendono da un’economia basata sui combustibili fossili, ma anche a silenziare le voci di chi si oppone”, prosegue l’olandese.

E sui fondi alle lobby ambientaliste a Bruxelles, infatti, è già battaglia, con il meloniano Carlo Fidanza che ieri ha chiesto in aula a Strasburgo la creazione di una “commissione d’inchiesta per fare piena luce” sull’utilizzo di questi fondi europei. Stessi toni anche dalla delegazione salviniana, che annuncia di aver presentato “un’interrogazione urgente alla Commissione europea” per ottenere i dettagli “degli accordi con le Ong che includevano, di fatto, disposizioni che ne incentivavano l’attività di lobbying”. Una battaglia, quella scatenata da destra e popolari contro le Ong, che non è certo inedita e che, anzi, si potrebbe rivedere presto anche su altri dossier, avvisa Eickhout. “Ora stanno prendendo di mira le Ong verdi, ma non si fermeranno qui: cercheranno di mettere a tacere le voci dei più deboli su molti altri argomenti, e questo, per me, è uno sviluppo profondamente preoccupante”.

Di più su questi argomenti: